giovedì 24 dicembre 2015

IL VESCOVO MONS. GERARDO ANTONAZZO INCONTRA I RAGAZZI DEL “VARRONE”

CASSINO, 18 DICEMBRE 2015

Quanto conta la tua scelta?... Sono queste le parole che da ieri riempiono la mente e il cuore di noi studenti del “Varrone”, da quando, cioè, mons. Gerardo Antonazzo ci ha raggiunti a scuola per parlarci di Cristo. 

Seconda assemblea d’istituto dell’anno. Siamo in auditorium: la discussione sulle dinamiche scolastiche è interessante, ma Natale si avvicina e siamo tutti desiderosi di vacanze, l’attenzione non è al massimo, l’aria di festa ci elettrizza e ci distrae… E tra poco arriverà il Vescovo: sarà anche l’emozione di incontrare da vicino un uomo di Dio a renderci euforici, in un momento in cui dichiarare e testimoniare la propria fede non è né comodo né facile.

La benedizione del vescovo prima dell'incontro con gli studenti
Un improvviso tramestio nell’atrio ci avverte che il Vescovo è qui. Ci alziamo tutti in piedi per accoglierlo degnamente… ed eccolo che entra: sorride, saluta, tende la mano… Sembra davvero un padre lieto di rivedere i suoi figli! Alcuni ragazzi del triennio intonano magistralmente il gospel “Happy day” e mons. Antonazzo partecipa con trasporto al canto, battendo le mani a ritmo insieme a noi.


È davvero un’icona di semplicità e simpatia, in pieno stile francescano! Qualcuno recita una poesia, qualcun altro suona il suo strumento musicale: ciascuno vuole rendere omaggio al Vescovo, che, dal canto suo, si commuove e apprezza il dono dei nostri talenti personali.
Poi avviene l’incontro: attraverso le sue parole di fede forte, chiara, sicura, sentiamo realmente accanto a noi la presenza del Cristo fatto uomo. È questo il vero significato del Natale, la sua essenza più profonda: Dio si è fatto come noi per farci come Lui, si è fatto Figlio affinché noi potessimo essere perfetti come il Padre. Ci ha mostrato il suo volto misericordioso e ci ha insegnato la forza del perdono: è un Dio che non resta mai uguale a se stesso, ma cambia con noi e per noi. 


L'abbraccio con Francesco, uno dei "musicisti"
Allo stesso modo ogni Natale è diverso da quello già passato e da quello che verrà, perché ogni volta Cristo rinasce a vita nuova nel cuore di ciascuno di noi. E non solo il 25 dicembre, ma in ogni momento della nostra esistenza! Che senso avrebbe, infatti, ricordarsi di Cristo un solo giorno all’anno? …O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai! In questo modo lo spirito natalizio non si limita a un superficiale consumismo, ma diviene denso e speciale per ognuno di noi.  E tuttavia luci colorate e festoni scintillanti ci distraggono dalla Luce vera che brilla nelle tenebre… E continuiamo a non vederla, a non accoglierla, a chiudere le porte a Cristo, come l’oste di Betlemme duemila anni fa.

Ma Dio è paziente e sa attendere, sa che prima o poi apriremo gli occhi e per questo continua a mostrarci la via della felicità già su questa terra, in questa vita! Perché Lui vuole che i suoi figli siano felici! E allora… quanto conta la nostra scelta? Molto, perché siamo noi che dobbiamo scegliere di seguire quella via, che non sarà sempre larga, diritta e ben lastricata, che spesso, anzi, sarà tortuosa e accidentata, ma di certo ci condurrà alla meta sicura.

Il "selfie" del vescovo con Fabio (rappresentante degli studenti), la prof. Giannitelli (che ha curato l'incontro) e gli altri protagonisti dell'evento
Quanto contano le nostre scelte, allora? Tanto, perché da esse dipende spesso anche la felicità altrui, anzi, possiamo affermare con certezza che non esiste vera felicità se non condivisa! La lingua parlata, la religione praticata, il colore della pelle… tutto diventa motivo di crescita e di arricchimento interiore se nel cuore regna la misericordia, necessaria premessa affinché la Terra diventi a sua volta il regno della pace e della giustizia. 

Il vescovo con la preside de Vincenzo, i rappresentanti d'Istituto  e le proff. Giannitellie  e Massaro
È davvero interessante ascoltare quest’uomo: sa catturare le nostre menti, le nostre anime e sa farci provare emozioni profonde con le sue parole ricche di significato… Ma noi scalpitiamo, vogliamo conoscere, imparare la vita e siamo già lì sul palco in dieci o quindici a fargli domande… È sicuro che siamo destinati alla felicità? Lei l’ha trovata la strada giusta? Come si fa sentire la vocazione? Qual è il vero significato della parola amare?... Quanti dubbi, quante incertezze, quanta sete di verità! E per tutti il Vescovo ha una parola, un ammonimento, un consiglio prezioso. Faremo tesoro di quel che ci ha insegnato: anche il nostro futuro sarà frutto della scelta personale di ciascuno, per cui dovremo percorrere la nostra strada senza lasciarci condizionare dagli altri, trovando il giusto percorso che Dio riserva a ognuno di noi.


Buon Natale, dunque, Merry Christmas, Joyeux Noel, Fröhliche Weihnachten, Feliz Navidad… e che tutte le lingue del mondo si uniscano nell’unica lingua universale: l’amore.



                                                                                       Classi I ASU, I BSU, I CArt.
                                                                                    (con la preziosa collaborazione
                                                                                     della prof. Rossana Margiotta)
 































giovedì 3 dicembre 2015

Redazione "Varrone": LA DEPRESSIONE. Il guerriero perduto e lo sciamano...

Redazione "Varrone": LA DEPRESSIONE. Il guerriero perduto e lo sciamano...: Presentazione del libro del prof. Ettore Pasculli Lunedì 30 novembre, alle ore 10.30 presso l’Università degli studi Lettere e Filosofia di...

LA DEPRESSIONE. Il guerriero perduto e lo sciamano scomparso

Presentazione del libro del prof. Ettore Pasculli
Lunedì 30 novembre, alle ore 10.30 presso l’Università degli studi Lettere e Filosofia di Cassino, ha avuto luogo la presentazione del libro:  “La depressione. Il guerriero perduto e lo sciamano scomparso” di Ettore Pasculli, psichiatra, psicoterapeuta e docente alla facoltà di medicina della Sapienza di Roma.  Noi della classe V a del Liceo delle Scienze Umane (Istituto Magistrale “Varrone” di Cassino) abbiamo partecipato a questo evento, accompagnati dal prof. Roberto Folcarelli,  perché alcune tematiche (soprattutto a carattere antropologico) fanno parte del nostro percorso di studio.

Il prof. Ettore Pasculli e la dott.ssa Alessandra Zanon

Oltre all’autore sono intervenuti al dibattito il Dottor Giovanni De Vita, la dott.ssa Pamela Papetti,  la dott.ssa Gioia Marzi, la dott.ssa Alessandra Zanon e il dottor Simone Nifesi, alla presenza di molti studenti universitari, oltre tante altre persone interessate.
Nel suo libro, il Professor Pasculli affronta il tema della salute “mentale”individuale, con il problema della malinconia, ovvero una sindrome affettiva caratterizzata da una tristezza morbosa che paralizza l’azione. Ma in questo libro, non è una intesa soltanto come malattia, ma anche come stato d’animo ed emozione.

La "delegazione" del Liceo delle Scienze Umane"


“Quella bella melancolia che mi faceva scrivere”;  attraverso questa frase del celebre poeta Giacomo Leopardi, Pasculli vuole darci una nuova visione innovativa per quanto riguarda la depressione, vista sempre in modo negativo, un cancro, una prigione, una “lottatrice di sumo accucciata al petto”. Invece, può essere considerata anche come un’energia che spinge ad agire, a reagire, a cambiare ciò che non funziona.



Una fase del dibattito con l'intervento della dott.ssa Papetti


Infatti,  l’autore ha evidenziato in  essa degli aspetti positivi: “la depressione è un nuovo modo di sperimentare (di soffrire, ma anche di godersi il mondo), di vivere e di scoprire il mondo; la depressione è opportunità. Inoltre può essere il punto di partenza per cambiare il modo di vivere; ne è esempio concreto il film vincitore dell’Oscar, <<La grande bellezza>> di Sorrentino. Dunque, la melancolia possiamo anche definirla un inno alla vita”.

Van Gogh "Ritratto del dottor Gaceth" e "vecchio disperato"


“La depressione. Il guerriero perduto e lo sciamano scomparso” è un libro fondato tra fusioni di mito, cultura, scienza e storia. Perché la scelta del mito tra circostanze reali? Perché il mito ci permette di superare il nostro dramma, il nostro pensiero negativo sulla morte, andare al di là dei limiti imposti dalla realtà.
Un altro elemento citato da Pasculli è la dimensione femminile: “un labirinto che invita l’uomo ad entrare per metterlo alla prova”. Ancora una volta l’autore fa riferimento al mito per spiegare una realtà complessa, l’uomo che si sente superiore alla donna, ma senza le donne non è nulla: “non vince se non aiutato da una figura femminile”.

La "Grande Madre"


Di grande spessore gli interventi degli altri relatori. In particolare, il prof. De Vita si è soffermato sulle dimensioni antropologiche rintracciabili nel testo presentato e sulle numerose suggestioni che ne risultano. Una sorta di invito a cogliere la complessità delle vicende umane alla luce di una cultura che riesca a spaziare anche nelle oscure pieghe di tante situazioni esistenziali, non sempre “ordinarie” o consuete.


L'intervento del prof. Giovanni De Vita, curatore della presentazione

Per noi studentesse del Liceo delle Scienze Umane è stato un incontro molto importante, ricco innanzitutto di cultura e anche di motivazioni, comunque fondamentale perché la presentazione del libro ha toccato tanti settori del sapere che riguardano fortemente i nostri studi (dalla psicologia all’antropologia, dalla pedagogia alla sociologia). Un’importante occasione per accrescere le nostre conoscenze e per iniziare a proiettarci nel mondo universitario.


Ilaria Nittolo e Ilaria Tersigni
Classe V A 
Liceo delle Scienze Umane
IMS "Varrone"











venerdì 27 novembre 2015

IL DONO PREZIOSO DELLA VITA

« La tua vita è un dono prezioso, non gettarlo via ».
Recita così il cartello all'entrata della “Aokigahara”, la “foresta dei suicidi” in Giappone: è considerato il luogo ideale i cui morire per via della sua estrema pace e tranquillità: è qui che, tra gli altissimi alberi dalle foglie verde smeraldo, almeno trenta persone all'anno dal 1950 si tolgono la vita.

 Il Giappone, oltre ad essere l'isola delle meraviglie in campo tecnologico, è anche il paese del bullismo, diffusissimo sin dalle scuole elementari, ed è anche il paese con il più alto tasso di suicidio al mondo tra gli studenti, almeno secondo alcune tra le più accreditate ricerche.

La "Foresta dei suicidi" in Giappone

Nei tempi antichi il suicidio era considerato prova di assoluta innocenza ed orgoglio: i samurai praticavano l’“harakiri” (« taglio del ventre ») davanti ad una commissione di loro pari affinché dimostrassero la purezza della propria anima che, secondo la loro cultura, risiede nella pancia.
Anche gli italiani ne sono vittime, ma non per onore; tra i giovanissimi è causato dal bullismo che si fa sempre più spietato a causa di Internet ed anche la crisi economica, in pieno aumento, ne è complice; i casi di omicidio-suicidio sono, purtroppo, quasi all'ordine del giorno.
Eppure, il suicidio è considerato uno tra i peccati più gravi per la religione in quanto implica il rifiuto della vita che è dono di Dio. Tuttavia, persino Internet ne è stato “contagiato”: blog e forum spuntano come funghi ed agiscono a mo' di setta segreta, scambiandosi consigli su come e quando farlo; altri promuovono immagini di ragazzi e ragazze con tendenze suicide che mostrano frasi “contro la vita” e tagli sugli avambracci alla stessa stregua di modelli da imitare a tutti i costi.
La stessa letteratura e l'arte sono piene di figure romantiche e tragiche che hanno trovato “salvezza” nella morte: Madame Butterfly che non riuscì a sopportare la relazione extraconiugale del capitano che aveva sposato; Werther che si arrese dopo che la sua amata andò in sposa ad un altro; Jacopo Ortis che aveva perso ogni speranza e Lucrezia per evitare l'onta dello stupro. Ogni volta che si evoca lo spirito del suicidio, ogni volta che lo si vede passare, le domande sono sempre le stesse: perché?



Cosa spinge una persona a desiderare di morire? Probabilmente dolore, debolezza e solitudine possono essere macigni pesanti da portare, specie per chi non è abituato a combattere o a resistere. Spesso il seme della morte germoglia in seguito ad una pioggia di violenza più o meno lieve: abuso, fallimento...
C'è chi è forte come una quercia e sarà capace di resistere all'onda e chi viene travolto, troppo fragile per battersi e si lascia trascinare, abbandonato.
Spesso gli aspiranti suicidi sono trasparenti ed incompresi, urlano messaggi invisibili ed incomprensibili agli altri e le loro grida di aiuto scoppiano nel rosso feroce del loro gesto. Vengono accusati di vigliaccheria, debolezza, addirittura pigrizia senza sapere nulla del peso che gravava sulla loro anima e  di quante volte hanno gridato senza mai essere uditi. Da altri ancora vengono compatiti per la loro protesta contro la crudeltà della vita stessa e di coloro che avevano attorno, troppo insensibili per non essersene resi conto.



L'esistenza può essere considerata come un maestoso albero: in certe stagioni è rigoglioso e sano e splendente e fiorito, proprio come lo sono certi momenti felicemente trascorsi; in altre è spoglio, triste, malato, privo di linfa vitale che non appena lo si vede verrebbe voglia di abbatterlo. È quando quella stessa linfa viene a mancare che nasce il desiderio di un'altra via apparentemente opposta a quella della sofferenza continua. Un rapido dolore per raggiungere velocemente una “vita” serena invece che una sofferenza immensa e continua per un'eternità in paradiso.
Il colpevole non è sempre “uno” e quasi mai chi compie il gesto: l'induzione al suicidio è l'estremizzazione peggiore del bullismo e forse lo è ancora di più far pagare la colpa ad una sola vittima; o l'eutanasia, tema ancora molto controverso in Italia dove ci si accusa a vicenda di egoismo: chi è il vero egoista tra chi sceglie, ormai distrutto, di alleviare il proprio male e chi insiste per tenere duro, prolungando la sofferenza sperando in un miracolo? Non è una questione che può essere sintetizzata con un semplice “vita = giusto”, “morte = sbagliato” o viceversa perché spesso il dolore percepito negli altri diventa nostro e ci divora e non vorremmo che liberarcene.


La vita è un dono che ci viene dato e come nostra possiamo farne ciò che vogliamo, scegliendo le strade che ci sembrano più adatte a noi. Posso decidere di amarmi, accettarmi così come sono o scegliere di rifiutarmi e ferirmi. L'aiuto che cercherò mi supporterà ad affrontare le difficoltà che troverò durante il percorso ed a non crollare davanti ad esse. Eppure, qualora mi ritrovassi solo, senza più alcun aiuto, senza più forze né voce per chiederlo, avrò il diritto di essere egoista e, se lo vorrò, di abbandonarmi alla dolce agonia della morte senza dover essere giudicato vigliacco, pigro o debole; l'esistenza, in quanto nostra, non possiamo mutarla in dovere per non far soffrire gli altri.
Si pensa che tutti i suicidi vadano all'inferno, ma dimentichiamo che forse il loro inferno è stato quello che hanno vissuto sulla terra.


 Bianca Fagioli - V A Liceo Linguistico




domenica 15 novembre 2015

CassinoOrienta 2015

Lo stand del Liceo “Varrone”

Ogni anno noi studenti ci ritroviamo insieme a docenti, Dirigenti Scolastici e ospiti vari, in piazza Nicholas Green, all’interno di un tendone lì allestito e in grado di contenere stands di diverse scuole e punti di riferimento del mondo della formazione del  Cassinate.
L’iniziativa, che viene proposta ogni anno, prende il nome di CassinoOrienta.
Non mancano il liceo scientifico, classico, artistico, l’istituto alberghiero, molte altre scuole e certamente noi ci uniamo all’appello!



Lo Staff del "Varrone" con la preside de Vincenzo e il DSGA Nottola

Ormai sono diversi anni che il Liceo Varrone di Cassino – con il Liceo delle Scienze Umane, il Liceo Linguistico e il Lceo Economico-sociale -  partecipa all’evento e sicuramente continuerà a farlo nei prossimi anni.
Parlo da studentessa che ha avuto l’opportunità di essere presente a questo evento per ben cinque anni di liceo e che, se potesse, continuerebbe sicuramente.
Inizialmente, tutto sembra un po’ più rigido appena arriviamo, ma il tempo che il tendone si riempia e ognuno comincia a guardarsi intorno. E così noi tutti diventiamo semplicemente parte di un’unica realtà e cominciamo a socializzare.



La visita del sindaco Petrarcone con l'ass. Grossi e le proff. Tomassi, Pellegrini e Di Mambro (con l'impagabile Staff)
























Personalmente ritengo che quest’esperienza serva innanzitutto ad orientare i ragazzi delle medie e delle  scuole  superiori nella scelta del proprio percorso scolastico, ma anche a stimolare il confronto tra studenti di scuole ed indirizzi differenti.
  E’ stato bellissimo per me, Nadia Gelfusa, studentessa del Liceo Varrone , rappresentare la mia scuola. E spero di essere stata di aiuto  a qualche ragazzino indeciso e di essere riuscita a dare informazioni sulla mia scuola, in particolare sul mio indirizzo specifico.


I ragazzi delle scuole medie "assaltano" lo stand del "Varrone"
 
Ci tengo a ringraziare innanzitutto il Comune di Cassino, che ha reso possibile la realizzazione anche per quest’anno di CassinoOrienta, le scuole che vi hanno  preso parte, in particolare la mia, il Dirigente Scolastico e i docenti per avermi permesso di vivere questa bella e significativa esperienza.





                 Nadia Gelfusa 
                Classe V Art.



martedì 2 giugno 2015

Al “Varrone” l’anno scolastico si chiude con il Consorzio di Bonifica sulle rive del Rapido

A pochi giorni dalla fine della scuola, sabato 30 maggio, gli studenti del Liceo “Varrone” di Cassino sono stati  protagonisti di una suggestiva giornata che, apertasi nell’auditorium del liceo con l’incontro con il Consorzio di Bonifica Valle del Liri, si è conclusa lungo la pista ciclabile che costeggia le rive del fiume Rapido. Si è trattato di un’attività didattico-culturale organizzata in collaborazione tra Il Consorzio, il Comune di Cassino (Assessorato all’ambiente)e la nostra scuola, per sensibilizzare i giovani ai problemi ambientali del territorio di appartenenza.


Poco dopo le 10,  il Dirigente scolastico, Professoressa Filomena de Vincenzo, ha accolto i ragazzi delle classi terze e seconde della nostra scuola coinvolte nel progetto della settimana della bonifica e, dopo il saluto iniziale, ha ceduto la parola al vicepresidente del consorzio Walter Corsetti. In maniera molto diretta, ha subito catturato l’attenzione degli studenti affermando l’importanza di tale attività  per i giovani che sono i futuri dirigenti privati e pubblici che dovranno amministrare il territorio della Valle del Liri. A seguire è intervenuto l'assessore all'ambiente del Comune di Cassino Riccardo  Consales, il quale ha messo in risalto le iniziative a favore dell'ambiente così come l'importanza della raccolta differenziata.


Il presidente del Consorzio Pasquale Ciacciarelli, dopo aver ringraziato il Dirigente scolastico per l'interesse mostrato nei confronti del progetto, ha voluto invece invitare ad essere veri protagonisti dell’incontro proprio gli alunni direttamente coinvolti nelle attività previste. 



A questo punto, pertanto, gli studenti delle classi III ASU e III Cart, coordinati dai rispettivi docenti di Scienze, Proff.  Mario Del Greco e Maria Scappaticci, hanno presentato i lavori svolti attraverso delle “slides”, soffermandosi sulle tematiche relative al ciclo dell'acqua, al dissesto idrogeologico, alla cementificazione e all'eutrofizzazione. É stato proiettato, infine, un video riguardante le catastrofi idrogeologiche degli ultimi decenni che ha particolarmente emozionato il pubblico, dando avvio ad una serie di costruttive riflessioni,  terminate le quali tutti i partecipanti alla conferenza, muniti di magliette gialle distribuite dal Consorzio, sono partiti per il percorso ecologico-didattico che ha concluso la mattinata.



Durante la passeggiata, il Consorzio e il Comune hanno organizzato delle postazioni didattiche attraverso le quali ai ragazzi sono state fornite notizie sulle_attività istituzionali del Consorzio Valle del Liri, illustrati gli impianti di sollevamento delle acque provenienti dall’area dell'Ospedale Santa Scolastica e spiegata la storia di realizzazione del nuovo corso del fiume Rapido. Quest’ultima fu  effettuata dalla “Valle del Liri” negli anni ‘50 per risolvere il problema delle inondazioni e delle alluvioni che, fin dall’anteguerra, interessavano Cassino tra Caira e la Chiesa Madre. Dall’intervento di Erasmo Di Vito si è avuta poi testimonianza di alcuni tra i disastri ambientali più importanti della storia del cassinate, mentre un ultimo spunto di riflessione è giunto dall'intervista rilasciata dal vicepresidente Corsetti, il quale ha ulteriormente sensibilizzato alla prevenzione, alla cura e soprattutto al rispetto per l'ambiente, patrimonio e futura eredità di noi giovani.


 Il percorso é terminato con un buffet (davvero gradito) e con tante buone proposte per il futuro che gli alunni del “Varrone” sapranno sicuramente rendere concrete .

Santoro Annalisa
Fratini Alessandro
Iannarelli Michela
III C ART.






sabato 23 maggio 2015

ROMEO E GIULIETTA: AMA E CAMBIA IL MONDO. Gli studenti del Liceo “Varrone” si esibiscono sul palco della Fondazione Exodus a ritmo di musica mettendo in scena il musical ispirato all’omonima tragedia di Shakespeare


Vi racconto la mia storia, o meglio, la nostra storia. Siamo ragazzi come tutti, niente di più, niente di meno, abbiamo soltanto avuto la fortuna di prendere parte a questo fantastico “viaggio” che ci ha regalato tante soddisfazioni, divertimenti e anche molti sacrifici. Sacrifici ricompensati, però, dagli applausi e dai complimenti che abbiamo ricevuto lunedì 18 maggio, quando abbiamo portato in scena, per la seconda volta, il musical che sta avendo un successo planetario, “Romeo e Giulietta Ama e cambia il mondo”. 



Questa volta però lo spettacolo non si è tenuto nella nostra scuola, perché siamo stati invitati nel centro di recupero ‘Exodus’ di Cassino, per festeggiare i venticinque anni della sua fondazione, portando in scena il nostro musical come contributo di partecipazione. E il giorno dopo abbiamo ricevuto direttamente da Luigi Maccaro, il responsabile dell’Exodus di Cassino, l’inattesa notizia di aver vinto il premio ‘mille giovani per la pace’. Inutile dire che questa è stata una sorpresa fantastica che ci ha resi felici e soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto, soprattutto grazie al nostro professore Rino Mancini, che ci ha preparati da Febbraio fino ad oggi, giorno per giorno, con pazienza, entusiasmo e tantissima dedizione.





Bisogna dire che, pur essendo  la seconda rappresentazione, noi ragazzi non riuscivamo a trattenere le emozioni, l’ansia, ma anche l’adrenalina in grado di farci salire sul palco carichi e pieni di energia, pronti per mettere in scena il frutto di mesi di duro lavoro, ma anche di risate e di amicizie che si sono formate all’interno di questo cast. I primi giorni di prove non mi sarei mai aspettata che avremmo avuto tanto successo e, soprattutto, che sarebbe diventato così importante per me. Questa esperienza mi ha cambiato molto, ho imparato che i sacrifici vengono ripagati, ho imparato che ci sarà sempre qualcuno pronto a darti una mano nei momenti di sconforto, come quando credevamo di non farcela. Ho imparato che se vuoi fare qualcosa non ti può fermare nessuno, perché queste sono le esperienze più belle da condividere con qualcuno a cui vuoi bene e che ti aiutano ad osare di più! Ma, soprattutto, ho imparato che hai raggiunto l’apice del successo quando il consigliere regionale Marino Fardelli ti chiede un selfie di gruppo!!! 


Io credo che la nostra soddisfazione più grande sia stata quella di essere riusciti a trasmettere le nostre emozioni anche al pubblico presente e di essere riusciti a far cantare e ballare tutti  insieme a noi, a farli emozionare e in alcune scene anche un pochino piangere. 



Non smetterò mai di ringraziare il prof. Mancini e un mille grazie anche alla collaborazione delle professoresse Alessandra Giannitelli, Anna Tomassi e  Maria Pesce che ha contribuito alla realizzazione dei costumi di scena. Grazie alla nostra dirigente scolastica Filomena De Vincenzo che ha permesso in primis la realizzazione dello spettacolo e un abbraccio speciale ai miei ‘colleghi’: Federico Di Mambro, Margherita Aresti, Emanuele Mattia, Arlind Xhavara, Giuseppe Gargano, Kevin Tomassi, Alessia Tanzilli, Antonio Raimondo, Valentina Fionda, Michela Cerroni, Giada Calce, Alessandro Strizzi, Marika Russo, Alessia Cuko, Chiara Ricci, Lorenzo Biancato, Giorgia Viola, Stefano Scarangella, Stefania Recchia, Roberta Capraro, Melissa Latroye, Veena Massaro, Claudia Santini, Chiara Ceccarelli.


                                                                          
                                                                       



               Tanzilli Chiara                   Classe IV C – Scienze Umane                   Liceo “Varrone” - Cassino