venerdì 1 giugno 2012

RIBELLIONE GIOVANILE: TRA RICORDI DEL PASSATO E SPERANZE PER IL FUTURO

GLI STUDENTI DEL MAGISTRALE “VARRONE” DI CASSINO RIFLETTONO (E FANNO RIFLETTERE) SUL CASO “ZANZARA” DEL 1966 E SULL’IMPORTANZA DEL ‘68

  Si è svolto Mercoledì 30 Maggio presso l’Aula Pacis di Cassino il convegno “Gian Burrasca 2012 – Dal giornalino di Vamba ad oggi – Le ragioni della ribellione”, organizzato dalla Fondazione Movimento Bambino, dall’Associazione Ferrero e dall’Associazione Culturale Letterature dal Fronte. La manifestazione ha visto la partecipazione di esponenti importanti del mondo della cultura, della pedagogia e dell’informazione, tra cui Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Bambino, Giovanni De Vita, docente di Antropologia presso l’Università degli Studi di Cassino, Vincenzo De Caprio, docente presso l’Università della Tuscia, Alfonso Rubinacci, già Dirigente del Ministero dell’Istruzione, Esperto di processi formativi, , Antonio Augenti, già Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione e attualmente docente di Educazione Comparata Diritto dell'Unione Europea. Il giornalista, dott. Salvatore Giannella, ha svolto il ruolo di moderatore, cercando di creare un tessuto relazionale tra gli interventi degli esperti e le riflessioni degli studenti di alcune scuole superiori di Cassino, presenti alla manifestazione. Gli studenti del “Varrone”, in vista del convegno, hanno realizzato due video: il primo, dal titolo “Liceo Parini 1966: la ribellione giovanile scrive una nuova pagina di storia”, è stato presentato dalle studentesse della classe III C del Liceo Sociopsicipedagogico; il secondo, “Don’t trust anybody over 30”, è stato presentato dagli studenti della classe III A del Liceo Linguistico. Il caso “Zanzara”, ricostruito nelle sue diverse fasi e attraverso le figure dei tre giovani protagonisti della vicenda, ha offerto alle studentesse del liceo “Varrone” l’opportunità di dimostrare che, quando i giovani si ribellano per una giusta causa, possono contribuire a trasformare la società e la mentalità delle persone. Il lavoro ha voluto analizzare il rapporto scuola-società a partire da un significativo episodio di ribellione, le cui conseguenze risultano ancora oggi non ancora esaurite. Si tratta dell'inchiesta-sondaggio pubblicata il 14/02/1966 sulla “Zanzara”, storico giornale del Liceo Parini di Milano, sulle problematiche sessuali dei giovani: conteneva affermazioni sulla libertà sessuale e sulle necessità di introdurre nelle scuole l’educazione sessuale; il Sessantotto vagiva in quella scuola, perché l'intelligenza, l'apertura mentale e la modernità dei suoi allievi finiva per destare scandalo. << Non vogliamo più un controllo dello Stato e della società sui problemi del singolo e vogliamo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole, a patto che ciò non leda la libertà altrui. Per cui, assoluta libertà sessuale e modifica totale della mentalità>>; <<Specialmente nell’amore nessuno dovrebbe agire secondo limiti e regole già prima codificati, ma solo secondo la propria coscienza e la propria volontà>>: queste alcune delle dichiarazioni contenute nell’articolo “dello scandalo”, ricordate nel video dalle studentesse del “Varrone”.
In Italia l’episodio si trasformò nel primo segnale di una ribellione ancora priva di mete ben definite, ma destinata a segnare il corso della storia. Non possiamo, infatti, dimenticare che proprio agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso era stata avviata la battaglia per una scuola diversa, che non fosse più selettiva, in cui il centro di attenzione fosse l’alunno che apprende più che il docente che insegna. Ciò valeva soprattutto per quelle migliaia di ragazzi che per la prima volta, in seguito all’innalzamento dell’obbligo di istruzione fino a otto anni di frequenza scolastica, entravano in un’aula di scuola media secondaria di primo grado, per giunta... dopo secoli di attesa! Il lavoro degli studenti del liceo linguistico ha voluto indagare la ribellione giovanile da un punto di vista storico: il movimento del '68 è stato assunto come focus storico (a livello mondiale, oltre che italiano) e ricostruito attraverso immagini e musica, in grado di offrire una visualizzazione esaustiva del tema. Lo scopo del lavoro è stato quello di riscoprire i valori del ’68 per capire meglio l’epoca in cui viviamo. Alla trattazione storica gli studenti del liceo “Varrone” hanno voluto aggiungere le loro riflessioni sull’attualità del problema, facendo riferimento ai recenti moti di protesta dei giovani soprattutto in Italia: non sarebbe stato giusto dimenticare i cinquemila giovani che qualche giorno fa a Brindisi, all’insegna dello slogan “IO NON HO PAURA”, hanno voluto ricordare il sacrificio di Melissa, ribellandosi a chi, minacciando la sicurezza della scuola, li vuole deboli e sottomessi alla paura. I giovani sanno dire “NO”, quando qualcosa o qualcuno minaccia i loro diritti: è successo nel passato, succede oggi e succederà di certo ancora nel futuro. <<Ai giovani la lotta, anche se fiera e tenace; ai vecchi l’indulgenza per gli uomini e per le cose. Ai giovani abbattere i nemici del bene e del vero; ai giovani combattere per il trionfo del progresso, della libertà, della giustizia>>: così gli studenti del linguistico hanno voluto sottolineare, in un passaggio del loro video, l’importanza della ribellione giovanile. Per gli studenti del Liceo “Varrone” il convegno è stato certamente un’occasione di crescita culturale; particolarmente interessante è stato l’intervento della prof.ssa Maria Rita Parsi, studentessa universitaria nel ’68. Ha voluto offrire ai giovani in platea la sua viva e toccante testimonianza sull’esperienza di quella contestazione: ha parlato dei valori, degli ideali dei giovani che, in quegli anni, lottavano nelle piazze di tutto il mondo per vederne la realizzazione. Ha esortato gli studenti a riflettere attentamente su quella stagione della storia, nella quale sono certamente presenti molti elementi utili per la comprensione del presente. 
                     III C Liceo Socio-psico-pedagogico -  III A Liceo Linguistico
                                   Referente prof. Sabatini Gabriella
                                  Istituto Magistrale “Varrone” Cassino






                                





     



S.O.S DAL MAGISTRALE – LA SIMULAZIONE DEL SISMA RIESCE BENE, MA SERVE MANUTENZIONE


 In questi ultimi giorni, in Italia, si sono verificate varie scosse di terremoto in Emilia Romagna provocando danni economici, sociali e umani ingenti; molte persone hanno perso la casa, il lavoro e, in troppi casi purtroppo, addirittura la vita.
Per preparare i propri studenti ad affrontare nel modo migliore possibile un’eventuale situazione simile, l’Istituto Magistrale M.T. Varrone di Cassino ha organizzato una simulazione antisismica avvenuta il giorno 30/05/2012. La mattina, subito dopo l'appello, abbiamo sentito la preside che ci ricordava le procedure da seguire utilizzando l'impianto di amplificazione interno alla scuola. In pratica, ognuno doveva immaginare che, al segnale dato, si trattava di un vero terremoto e, immediatamente, doveva cercare riparo sotto il banco, aspettando il termine della “scossa”, per poi procedere all'evacuazione dell'edificio. Infatti, dopo la simulazione della “scossa sismica”, è stato dato l'allarme dell'evacuazione tramite il suono di una sirena.
Durante queste operazioni, noi studenti abbiamo però notato che il sistema di comunicazione interno è poco efficace; in realtà, alcune classi non hanno sentito potuto ascoltare in maniera chiara e comprensibile le informazioni diffuse con gli altoparlanti interni alle classi. Quindi, non hanno potuto eseguire le indicazioni date (anche se i nostri professori sono intervenuti ricordandoci che cosa andava fatto). Inoltre, anche la sirena dell'allarme non si è avvertita in tutte le parti dell'edifico scolastico. Quest'ultimo è molto grande e, evidentemente, le sirene collocate non sono sufficienti per raggiungere con il loro suono tutti gli spazi.
Alla fine, però, siamo riusciti ad arrivare tutti nel punto di raccolta nel cortile della scuola. Qui abbiamo incontrato un altro problema: il fondo del del terreno era piuttosto malridotto, in quanto c’erano delle buche, di svariate dimensioni (alcune davvero molto estese e profonde), in cui si era depositata l’acqua piovana. A causa di questo problema abbiamo incontrato molte difficoltà a raccoglierci tutti in un posto in cui l’acqua fosse assente.
Ovviamente abbiamo chiesto ai nostri professori i motivi di queste situazioni problematiche. Ci è stato spiegato che la manutenzione della scuola dipende dall’Amministrazione Provinciale e che sono state fatte molte richieste (addirittura da anni) per cercare di risolvere almeno le situazioni più urgenti. Ma non è stato possibile riuscire ad ottenere i risultati sperati, soprattutto per quanto riguarda il pessimo stato del cortile interno.
Noi siamo comunque contenti che la nostra scuola si preoccupi della sicurezza dei propri studenti e, nello stesso tempo, ci sentiamo confortati dalla riuscita della simulazione che ci ha fatto capire come comportarci anche in situazioni estreme. Ma vogliamo anche confidare nel buonsenso degli Amministratori, nella speranza che qualcosa possa migliorare. E' vero che qualche volta siamo stati ben disponibili anche a tinteggiare alcune aule non troppo accogliente, ma per l'amplificazione interna e, soprattutto, per la sistemazione del cortile occorre davvero un provvedimento risolutivo che va oltre le nostre possibilità.
  
                                            
                                                Alina Mihalachi  -   Stefania Recchia
                                                I° C articolato
                                                Istituto Magistrale di Cassino

Gli studenti si sono fermati in uno dei pochi punti senza acqua


E' evidente la presenza di pozzanghere che, in verità, sembrano quasi dei laghetti


Non è facile passare tra una buca e l'altra

                                                                  


Anche una professoressa tenta di raggiungere la zona di raccolta