martedì 2 giugno 2015
sabato 23 maggio 2015
ROMEO E GIULIETTA: AMA E CAMBIA IL MONDO. Gli studenti del Liceo “Varrone” si esibiscono sul palco della Fondazione Exodus a ritmo di musica mettendo in scena il musical ispirato all’omonima tragedia di Shakespeare
Vi racconto la mia storia, o meglio, la nostra storia. Siamo
ragazzi come tutti, niente di più, niente di meno, abbiamo soltanto avuto la
fortuna di prendere parte a questo fantastico “viaggio” che ci ha regalato
tante soddisfazioni, divertimenti e anche molti sacrifici. Sacrifici
ricompensati, però, dagli applausi e dai complimenti che abbiamo ricevuto
lunedì 18 maggio, quando abbiamo portato in scena, per la seconda volta, il
musical che sta avendo un successo planetario, “Romeo e Giulietta Ama e cambia
il mondo”.
Questa volta però lo spettacolo non si è tenuto nella nostra
scuola, perché siamo stati invitati nel centro di recupero ‘Exodus’ di Cassino,
per festeggiare i venticinque anni della sua fondazione, portando in scena il
nostro musical come contributo di partecipazione. E il giorno dopo abbiamo
ricevuto direttamente da Luigi Maccaro, il responsabile dell’Exodus di Cassino,
l’inattesa notizia di aver vinto il premio ‘mille giovani per la pace’. Inutile
dire che questa è stata una sorpresa fantastica che ci ha resi felici e
soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto, soprattutto grazie al nostro
professore Rino Mancini, che ci ha preparati da Febbraio fino ad oggi, giorno
per giorno, con pazienza, entusiasmo e tantissima dedizione.
Bisogna dire che, pur essendo la seconda rappresentazione, noi ragazzi non
riuscivamo a trattenere le emozioni, l’ansia, ma anche l’adrenalina in grado di
farci salire sul palco carichi e pieni di energia, pronti per mettere in scena
il frutto di mesi di duro lavoro, ma anche di risate e di amicizie che si sono
formate all’interno di questo cast. I primi giorni di prove non mi sarei mai
aspettata che avremmo avuto tanto successo e, soprattutto, che sarebbe
diventato così importante per me. Questa esperienza mi ha cambiato molto, ho
imparato che i sacrifici vengono ripagati, ho imparato che ci sarà sempre
qualcuno pronto a darti una mano nei momenti di sconforto, come quando
credevamo di non farcela. Ho imparato che se vuoi fare qualcosa non ti può
fermare nessuno, perché queste sono le esperienze più belle da condividere con
qualcuno a cui vuoi bene e che ti aiutano ad osare di più! Ma, soprattutto, ho
imparato che hai raggiunto l’apice del successo quando il consigliere regionale
Marino Fardelli ti chiede un selfie di gruppo!!!
Io credo che la nostra soddisfazione più grande sia stata quella
di essere riusciti a trasmettere le nostre emozioni anche al pubblico presente
e di essere riusciti a far cantare e ballare tutti insieme a noi, a farli emozionare e in alcune
scene anche un pochino piangere.
Non smetterò mai di ringraziare il prof. Mancini e un mille grazie
anche alla collaborazione delle professoresse Alessandra Giannitelli, Anna
Tomassi e Maria Pesce che ha contribuito
alla realizzazione dei costumi di scena. Grazie alla nostra dirigente
scolastica Filomena De Vincenzo che ha permesso in primis la realizzazione
dello spettacolo e un abbraccio speciale ai miei ‘colleghi’: Federico Di
Mambro, Margherita Aresti, Emanuele Mattia, Arlind Xhavara, Giuseppe Gargano, Kevin
Tomassi, Alessia Tanzilli, Antonio Raimondo, Valentina Fionda, Michela Cerroni,
Giada Calce, Alessandro Strizzi, Marika Russo, Alessia Cuko, Chiara Ricci,
Lorenzo Biancato, Giorgia Viola, Stefano Scarangella, Stefania Recchia, Roberta
Capraro, Melissa Latroye, Veena Massaro, Claudia Santini, Chiara Ceccarelli.
Bisogna dire che, pur essendo la seconda rappresentazione, noi ragazzi non
riuscivamo a trattenere le emozioni, l’ansia, ma anche l’adrenalina in grado di
farci salire sul palco carichi e pieni di energia, pronti per mettere in scena
il frutto di mesi di duro lavoro, ma anche di risate e di amicizie che si sono
formate all’interno di questo cast. I primi giorni di prove non mi sarei mai
aspettata che avremmo avuto tanto successo e, soprattutto, che sarebbe
diventato così importante per me. Questa esperienza mi ha cambiato molto, ho
imparato che i sacrifici vengono ripagati, ho imparato che ci sarà sempre
qualcuno pronto a darti una mano nei momenti di sconforto, come quando
credevamo di non farcela. Ho imparato che se vuoi fare qualcosa non ti può
fermare nessuno, perché queste sono le esperienze più belle da condividere con
qualcuno a cui vuoi bene e che ti aiutano ad osare di più! Ma, soprattutto, ho
imparato che hai raggiunto l’apice del successo quando il consigliere regionale
Marino Fardelli ti chiede un selfie di gruppo!!!
Io credo che la nostra soddisfazione più grande sia stata quella
di essere riusciti a trasmettere le nostre emozioni anche al pubblico presente
e di essere riusciti a far cantare e ballare tutti insieme a noi, a farli emozionare e in alcune
scene anche un pochino piangere.
Non smetterò mai di ringraziare il prof. Mancini e un mille grazie
anche alla collaborazione delle professoresse Alessandra Giannitelli, Anna
Tomassi e Maria Pesce che ha contribuito
alla realizzazione dei costumi di scena. Grazie alla nostra dirigente
scolastica Filomena De Vincenzo che ha permesso in primis la realizzazione
dello spettacolo e un abbraccio speciale ai miei ‘colleghi’: Federico Di
Mambro, Margherita Aresti, Emanuele Mattia, Arlind Xhavara, Giuseppe Gargano, Kevin
Tomassi, Alessia Tanzilli, Antonio Raimondo, Valentina Fionda, Michela Cerroni,
Giada Calce, Alessandro Strizzi, Marika Russo, Alessia Cuko, Chiara Ricci,
Lorenzo Biancato, Giorgia Viola, Stefano Scarangella, Stefania Recchia, Roberta
Capraro, Melissa Latroye, Veena Massaro, Claudia Santini, Chiara Ceccarelli.
Tanzilli Chiara Classe IV C – Scienze Umane Liceo “Varrone” - Cassino
domenica 26 aprile 2015
PARLIAMO DI MUSICA
Qualche giorno fa mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla musica,
pensavo fosse un argomento leggero e semplice da trattare, invece non mi sono
mai sentito così inadeguato.
Così ho pensato: cosa
c'è di meglio che scriverlo mentre ascolto la mia playlist preferita? Potrebbe essere
lo stimolo migliore per affrontare tematiche del genere!
Mai come questa volta ho
avuto ragione; in fondo, se ci pensate, un po’ tutti noi siamo condizionati
nella vita quotidiana dalla musica. Ci sono persone che non ne
possono fare a meno, altre che modificano il proprio stato d'animo a seconda
della traccia in esecuzione. Forse qualcun altro nemmeno ci pensa fino a
quando non gli arriva qualche nota in
sottofondo…
Nella mia vita la musica
da oltre dieci anni occupa i due terzi del mio impegno quotidiano; sin dalle elementari
mi divertivo con dei piccoli complessi musicali, e più vado avanti più diventa
una passione… chissà, magari un giorno mi ritroverò in una orchestra!

Sembrerà un controsenso ma
io, per esempio, ho bisogno di riposarmi con i miei artisti preferiti, dopo
aver suonato per qualche ora il mio strumento.

Classe
III Asu
Liceo delle Scienze Umane
Istituto Magistrale “Varrone” - Cassino
sabato 25 aprile 2015
STRAGE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO
Era la
mezzanotte quando ci è giunta la notizia, tragica, del naufragio di un
peschereccio con a bordo numerosi migranti, molti dei quali non hanno avuto
purtroppo la possibilità di salvarsi.
Nei giorni
successivi a questa orribile strage, ci
si continua ad interrogare sul perché possano verificarsi eventi tanto
orribili. Tra tante dichiarazioni, emergono le parole di un boss di “cosa nostra”;
infatti, telefonando a una persona svela il coinvolgimento della mafia nel traffico
d’immigrati, addirittura ironizzando sul fatto che l’imbarcazione ha introdotto
circa il doppio delle persone che essa poteva ospitare.
E’ anche
vero che alcune iniziative erano state intraprese per cercare di trovare
soluzioni. Però le cosiddette operazioni
“Mare Nostrum”, “Triton” e “Poseidon” sono
sostanzialmente fallite; le vite umane non sono state tutelate e il mar
mediterraneo è divenuto il più grande “Cimitero Liquido” della storia. l’Italia e ancor di più gli immigrati pagano
il trattato firmato dal governo Berlusconi, il “trattato di Dublino”, secondo
il quale lo Stato membro competente
all'esame della domanda d'asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha
messo piede per la prima volta in un Paese dell’Unione Europea. Questo comporta
per le nazioni più di confine – come l’Italia – un impatto
diretto nei confronti delle tante persone che cercano rifugio all’estero.
Nel
frattempo, in Parlamento si discute su
come prevenire simili tragedie. In particolare, il portavoce del M5S alla
camera, Alessandro Di Battista, attacca
il PD e Forza Italia, di aver contribuito all’invasione militare della Libia e
quindi, in un certo senso, di aver costretto quelle popolazioni ad emigrare. A loro volta, i parlamentari del
PD e di Forza Italia rispondono accusando il grillino di propaganda per le
elezioni regionali del 31 maggio, insinuando che quest’ultimo cerca di gioire sulle disgrazie altrui.
Al di là di
tutte le discussioni, ciò che risulta certo è che persone partite in cerca di
libertà e di vita hanno trovato. Purtroppo, la morte. E si parla di uomini come
noi che dovrebbero avere le stesse opportunità di vita che abbiamo noi e gli
stessi diritti. Ma, evidentemente, per
coloro che lucrano sulle disgrazie altrui il denaro ha maggiore valore della
vita umana e tutto ciò è a dir poco aberrante: perciò la strage delinea un nuovo capolinea negativo
del genere umano.
Fabio De Luca
Classe III Asu
Liceo delle Scienze Umane
Istituto Magistrale "Varrone" - Cassino
LA MARIJUANA AI CONFINI DELLA LEGALITA’
In Olanda, nel 1975, entrò in vigore la legge a favore delle droghe
leggere e si può dire che nel mondo occidentale si fece più aspro il dibattito
volto a determinare le eventuali proprietà benefiche, terapeutiche e, d’altra
parte, scoprire i reali danni fisici e psicologici di una delle droghe
maggiormente diffusa nel mondo: la Marijuana.
Pianta a medio-basso contenuto di THC (tetraidrocannabinolo),
largamente usata soprattutto tra i giovani, ma è stata introdotta anche come ‘erba curativa’ coinvolgendo, pure per altri versi, un vasto pubblico di estimatori di età
variabile (21 - 60 anni).
La cannabis una volta
fumata, a seconda dei casi anche mangiata, provoca un rilassamento muscolare (tipo
indica) oppure un’intensa attività
cerebrale (cannabis sativa), accompagnata da euforia
contenuta, quantificabile in ‘grasse risate’, un insaziabile appetito
denominato “fame chimica”, amplificazione dei sensi, abbassamento della
pressione endovenosa e intraoculare e, in primis, il più discusso tra tutti:
l’effetto antidolorifico.
Se questa particolarissima
erba
provoca effetti che vanno a tranquillizzare l’individuo, perché è illegale nei
maggiori Stati europei e del mondo? Il dibattito è aperto, accompagnato da studi,
atti a dimostrarne i reali effetti terapeutici sull’individuo con le eventuali
controindicazioni e, parallelamente, programmi volti alla depenalizzazione-legalizzazione.
In alcuni Stati USA, da oltre un anno la cannabis e i suoi estratti sono
prodotti e venduti, specialmente per uso terapeutico, creando un business da
oltre un miliardo di dollari l’anno. Di conseguenza vengono valutati anche gli
aspetti economici, visto che in paesi come l’Olanda (come già detto, la prima ad
esprimere tolleranza in merito) la semplice marijuana è stata capace di
ripopolare le città di turisti, prettamente di adolescenti. Gli stessi
adolescenti che nelle strade del nostro ‘Bel
Paese’ fanno continuo uso, nella più
totale illegalità, di marijuana e hashish di dubbia provenienza poiché, nella
maggior parte di tali sostanze, sono aggiunti elementi chimico-tossici
che ledono la salute dell’individuo.
In ogni caso, ciò che sembra
maggiormente preoccupare è il possibile dilagare del fenomeno a seguito di una sua
eventuale legalizzazione che, secondo molti, porterebbe a un aumento di consumo
a scopo ricreativo tra i giovani. Problema
che lo Stato Spagnolo è stato capace di affrontare disciplinando, con una legge
innovativa, il controllo delle dei
cosiddetti cannabis club, dove è vietato l’accesso ai minori di ventun anni.
La ragione che spinge
verso i divieti va ricercata tra gli
effetti che l’uso di queste sostanze provoca sulla salute, e non solo per le
classiche conseguenze riscontrabili dopo l’assunzione, ma soprattutto per i
possibili danni cerebrali, dovuti a un continuo uso di “ganja”, tra i quali perdita della memoria a breve termine e
riduzione di facoltà intellettive (una
diminuzione di circa l’8-9% secondo alcuni studi). Nei soggetti di età
adolescenziale il discorso si fa ancora più serio poiché il loro cervello,
essendo ancora in fase di sviluppo, venendo a contatto con il THC (appunto uno
dei più noti principi attivi della cannabis), subisce modificazioni in maniera
notevole rendendo gli individui più
predisposti a eventuali disturbi come schizofrenia
e depressione. Va anche detto che,
se usata come antidolorifico e a scopo
ludico, la marijuana porta solamente in rari casi a dipendenza psicologica e non
fisica. In commercio esistono farmaci, come il Sativex (anche in Italia), che sono a base di cannabis, usati per
il trattamento di malattia quale la sclerosi
multipla. C’è anche da dire che la
marijuana non sembra abbia effetti cancerogeni (mentre alcuni parlano
addirittura di possibili effetti riduttivi delle masse tumorali). In campo
psicologico è usato come antidepressivo, stimolante dell’appetito in casi di
anoressia, in pazienti sottoposti a chemioterapia e malati terminali.
Legale o illegale? Fa
bene o fa male? Certamente con il ‘marijuana
tax act del 1937’ firmato dal presidente Roosvelt, la marijuana ha iniziato
ad avere una lunga serie di discussioni in campo etico e scientifico.
Infine, la cannabis è
stata additata come pianta del diavolo, anche se alcuni studi dimostrano la presenza di tale
pianta nella Bibbia, ricordandoci pure che il Rastafarianesimo (religione di fondamenti cristiani) la
adopera come pianta meditativa ed apportatrice di saggezza. Ma sicuramente la
cannabis troverà sempre la strada in salita, nonostante che, mettendola a
paragone con gli altri veri e propri “demoni” odierni: alcool e tabacco, può essere considerata sicuramente di minore
impatto. Di conseguenza, si invitano i lettori a meditare su tale argomento, magari
evitando qualsiasi comportamento e idee che siano di parte, cercando di
rimanere i più oggettivi possibili, ponderando tutte le eventuali opportunità, usi ed effetti, di tale pianta.
Insomma, la speranza è di andare in controtendenza in una società che tenta di essere la più
libera possibile ma che spesso si perde in discorsi futili, dimenticando di
salvaguardare il benessere dell’individuo.
Nicola Botta
Classe III A Liceo delle Scienze Umane
Istituto Magistrale
“Varrone” - Cassino
mercoledì 15 aprile 2015
LA RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA"


Secondo il governo, esso potrà costituire una vera e propria innovazione in grado di incidere fortemente su molti aspetti carenti del sistema scolastico italiano. La relatrice del decreto sarà il deputato PD Maria Coscia, mentre a presentarlo sono stati i ministri Giannini, Padoan e Madia.
Il governo sta cercando di accelerare l’iter parlamentare affinché questo DDL possa presto tramutarsi in legge; infatti, già il 21 aprile potranno essere votate eventuali modifiche al testo per giungere poi all’approdo finale. Ma, a prescindere da tutte le critiche e le eventuali modifiche, le novità o i punti comunque più significativi sono soprattutto i seguenti:
- la previsione di assunzione, nel prossimo anno scolastico, per un elevato numero dei cosiddetti precari, ossia di laureati che hanno già effettuato molte supplenze, senza però mai essere stati assunti definitivamente. Alcuni a questo proposito fanno notare che assumendo i precari si darebbe luogo a percorsi preferenziali a discapito degli altri aspiranti laureati che non hanno avuto possibilità di fare supplenze.
- retribuzione differenziata per i docenti sulla base del “merito” che dovrebbe dare luogo ad un “premio carriera” (collegato a progetti e idee per il miglioramento del sistema scolastico). Ovviamente, solo una parte dei docenti potrà aspirarvi. Anche qui è stato fatto notare che è difficile oggettivamente chi merita qualcosa in più rispetto ad altri. Per esempio un docente potrebbe presentare cento progetti ma essere poco efficace con i propri studenti; un altro, senza presentarne nemmeno uno, magari riesce a interessare e motivare profondamente i propri allievi. Il primo verrebbe premiato e il secondo no. Inoltre, le cifre di cui si parla oscillano su poche decine di euro.
- Formazione obbligatoria e corsi di aggiornamento per i professori che, inoltre, potranno attingere a un fondo di circa 500 euro annuali per eventuali acquisti di materiale specifico (software, libri, ecc.). Ancora una volta è stato fatto notare che anche nella situazione attuale i docenti si aggiornano, secondo i piani stabiliti dai singoli Collegi dei docenti.
- Abolizione delle 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Alcuni si chiedono, perché proprio 100? Insomma, si ha il timore di una sottolineatura più propagandistica che sostanziale.
- investimenti per portare alle scuole il WI-FI ed una connessione a banda larga più efficiente e lo svolgimento di progetti digitali.
- fare ricorso all’alternanza scuola-lavoro per consentire agli studenti di affrontare in maniera più concreta lo studio. In effetti, sono già molte le scuole (come il nostro Liceo delle Scienze Umane) che utilizzano questa metodica per instaurare un approccio con il mondo del lavoro e anche per rendere lo studio più efficace.
- Utilizzare fondi da parte di aziende private per finanziare attività o altre esigenze della scuola. Si tratta di qualcosa che è già possibile effettuare e che, probabilmente, si vuole perfezionare o comunque incrementare.
- Agevolazioni per coloro che hanno i figli nella scuola privata; infatti, potranno detrarre parte della spesa dalla dichiarazione dei redditi, cosa che non sarà possibile per i genitori di alunni iscritti nella scuola pubblica. Secondo molti, questa scelta avvantaggerebbe in maniera ingiusta le scuole private.
- Nuove modalità per formulare il POF (Piano Offerta Formativa, ossia l’insieme delle attività che le scuole predispongono), attualmente deciso nel collegio dei docenti, mentre la proposta è di consentire al dirigente scolastico di deciderlo autonomamente, col solo onere di “sentire” gli organi collegiali. Le critiche evidenziano un eccesso di potere nelle mani di una singola figura, il dirigente appunto, che potrebbe prendere decisioni troppo personalistiche.
- Nel caso di nuove assunzioni (o di trasferimenti per i docenti già in servizio), il dirigente scolastico sceglierà in maniera autonoma, con criteri da egli stesso scelti, il docente iscritto all’albo a cui affidare la cattedra. E’ uno dei punti più contestati da chi critica questo Ddl. Infatti, secondo costoro, si arriverebbe a un vero e proprio arbitrio per cui non esisterebbero più regole certe per le assunzioni. Inoltre, vi violerebbero anche le norme costituzionali che prevedono l’assunzione nello stato solo tramite concorso e non per chiamata diretta.
Insomma, il comune denominatore dei diversi provvedimenti sembra configurare un dirigente scolastico con caratteristiche sempre più da manager, con poteri molto estesi. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza di tutto il sistema scolastico puntando sul rafforzamento del potere dirigenziale. Il timore è che questo potere possa essere eccessivo, soprattutto in una istituzione che “produce” cultura, per la quale è fondamentale il consenso e la condivisone più che il “comando” e la “costrizione”.
Classe III ASU
Liceo delle Scienze Umane
Istituto Magistrale “Varrone” di Cassino
giovedì 19 marzo 2015
IL POTERE DELLA PAROLA
“Ascolta, Paula, ti voglio raccontare una storia, così
quando ti sveglierai non ti sentirai tanto sperduta. Non so come raggiungerti,
ti chiamo, ma non mi senti, perciò ti scrivo”
Queste sono le parole della scrittrice Isabel Allende nel
romanzo Paula, dedicato alla figlia colpita da una grave malattia che la porterà
alla morte. “La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla
perché non trovi la tua porta”. Il mezzo al quale la scrittrice si affida è la
parola, fonte di sfogo e di dolore.
“ La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e
del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti a colmare la
paura, a eliminare il dolore, a suscitare la gioia e ad aumentare la pietà” ;
questo è ciò che pensava Gorgia sulla parola, uno dei più grandi sofisti
dell’antica Grecia, i quali fondarono le loro dottrine filosofiche sull’arte
del saper parlare bene, con l’intento di convincere gli interlocutori delle
loro tesi.
“I sofisti” di oggi potrebbero essere artisti e poeti che
esprimono emozioni e stati d’animo affidandosi alla parola, inducendo il
lettore a riflettere e a ricorrere costantemente all’intelletto.
E’ possibile esprimere ciò che si pensa attraverso l’uso
della parola: “Tutti hanno
diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. E’ l’articolo 21 della Costituzione Italiana.
Purtroppo oggi la mancanza del diritto di parola è ciò che
ha portato l’uomo a schierarsi contro popoli e culture differenti compiendo
violenze inaudite. Ne è testimonianza il recente attentato compiuto a Parigi ad
opera di due terroristi islamici contro la rivista settimanale satirica “
Charlie Hebdo”, rivendicando il loro Dio che era stato oggetto di satire da
parte del giornale, impedendo in questo modo estremo la libertà di parola.
La parola può essere portatrice di importati cambiamenti.
Gandhi, ad esempio, con la parola portò il grande messaggio della non violenza
organizzando delle campagne in cui si discuteva di questi problemi. Sembra
banale l’idea di avere la parola, ma non ci accorgiamo di quanto essa possa
essere importante, tanto da essere considerata un “dono di Dio” perché ha in sé un grande valore, permettendo
agli uomini di rendersi liberi dai pregiudizi e da violenze di ogni genere.
Talvolta oggi la parola non ha lo stesso valore del passato:
molte immagini particolarmente significative ed eloquenti sono in grado di
trasmettere molto più di ciò che si può esprimere con una sola parola.
Ma è solo grazie ad essa se oggi conosciamo la nostra
storia, il nostro passato ed è proprio grazie ad essa se riusciremo a scrivere
il nostro futuro.
Nittolo
Ilaria IVASU - Martino Desideria IVAL -Tersigni Ilaria IVASU
Liceo delle Scienze Umane - Liceo Linguistico
Istituto Magistrale “Varrone” di Cassino
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Da sinistra: Martino Desideria, Nittolo Ilaria, Tersigni Ilaria |
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