Abbiamo confrontato alcuni testi poetici moderni con quelli antichi
Noemi:
Vieni qua, vieni qua, che ti dovevo dire
tutte quelle cose che,
cose che, non hai voluto sentire, soffrire, godere o finire.
Vieni qua, vieni qua,
sempre la stessa storia
un equilibrio
instabile, instabile, che crolla al vento di una nuova gloria, l'amore si
odia.
Ah, se fosse così
facile, ah, se fosse ancora innamorato di me
ed ogni petalo, sai,
si finge di essere una rosa
per ogni goccia vorrei
diluvio sopra ogni cosa
ma tu non meriti più
un battito di questa vita
per tutto quello che
conta, se conta, sei come colla tra le dita.
Fiorella Mannoia:
Vieni qua, vieni qua, io ti volevo bene,
ma riparlarne è
inutile, inutile, non ha più senso pensarti, capire, provare o sparire
Vieni qua, vieni qua,
le solite parole
di un sentimento
fragile, fragile, come l'asfalto consuma la suola, l'amore si odia.
N: ah, se fosse tutto
facile
N & M: ah, se
fosse ancora innamorata di te
M: ed ogni petalo sai
N: si finge di essere
una rosa
M: per ogni goccia
vorrei
N: diluvio sopra ogni
cosa
M: ma tu non meriti
più un battito di questa vita
N: che tutto quello
che conta
M: se conta
N: sei come colla
sulle dita
M: ed ogni petalo,
sai, si finge di essere una rosa
N & M: per ogni
goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa
M: ogni cosa
N: ma tu non meriti
più un attimo della mia vita
M: per tutto quello
che conta
N: se conta, sei la
mia impronta sulle dita.
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SIGNIFICATO : Il significato della canzone è tratto
dalla storia di un amore finito che fa ancora male; quando una relazione giunge
al termine si ha sempre voglia di parlarne, tormentandosi e alimentando il
proprio dolore : “TU NON MERITI PIÙ UN
BATTITO DI QUESTA VITA”
PAROLE
CHIAVE : i termini soffrire, godere, non meritare afferiscono all’ambito
semantico del tormento d’amore; i termini finire ,sentimento
fragile, sparire afferiscono all’ambito semantico della fine dell’amore
Analisi retorica- stilistica
-figure retoriche di
sintassi : l’anafora delle parole fragile, inutile, conta,
instabile e dell’espressione “vieni qua”; L’ellissi con l’espressione “vorrei diluvio”; il
climax crescente con “soffrire, godere,
finire” e con “pensarti, capire, provare, sparire”
-figure retoriche foniche:
l’allitterazione è presente nell’espressione “nuova
gloria l’amore si odia”; l’assonanza con “vita e dita”; la rima in “rosa e cosa”.
-figure semantiche: la
similitudine in “sei come colla sulle dita” e in “come l’asfalto consuma la
suola “. La sineddoche in “petalo”.
RAPPORTO TESTO-MUSICA
Il rapporto
testo-musica è espresso attraverso versi di poesia che si sposano con ciò che
la canzone vuole esprimere.
Il significato
complessivo si accosta a un verso della poesia “Sull’amore, sulla vita” di Trilussa,
un poeta italiano (1871-1950) : “Anche l’amore è un’arca che salva dal diluvio
della vita, ma a tempesta finita, non si sa mai la roba che si sbarca”.
CHIARE FRESCHE ET DOLCI ACQUE
Da’ be’ rami scendea
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;
et ella si sedea
humile in tanta gloria,
coverta già de l’amoroso nembo.
Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.
METAFORA: “qual su le treccie bionde, ch’oro forbito et perle eran quel di a
vederle”
ELLISSI: “qual su l’onde”
ANAFORA: con il termine “quel”
L’immagine di Laura coperta
da una nuvola di fiori che riprende la Beatrice dantesca nel paradiso
terrestre, conferisce alla rievocazione toni favolosi, con i petali che ondeggiano
quasi per incanto, mossi dall’amore. Lo scenario in cui Petrarca ambienta la
canzone si richiama esplicitamente ad una tipologia letteraria precisa, quella del
“locus amoenus”, vale a dire il “luogo di delizie” che compare nella
letteratura di ogni tempo e luogo. Tipiche del locus amoenus sono infatti le
caratteristiche dell’ambiente che fanno da sfondo alla lirica: l’essere un
posto immerso nella natura, tra piante ed alberi, l’essere situato nelle
vicinanze di una fonte o di un ruscello, l’essere ricco di ombra, rasserenato
dal canto degli uccelli e caratterizzato da una eterna primavera.
RAPPORTI FRA TESTI DISTANTI NEL TESTO
In entrambi i testi si parla
di una storia d’amore: all’interno della poesia si descrive un amore non
corrisposto, mentre, nella canzone un amore giunto al termine. Uniti ambedue da
una sofferenza straziante, gli autori utilizzano nei testi un elemento che
appartiene al topos del locus amoenus: immergere la figura dell’amato/a in un
luogo favoloso. Ci è sembrato interessante accostare la pioggia di petali che
scende su Laura e il ruscello che fa da sfondo al paesaggio, a due immagini presenti
nella più moderna canzone di Noemi. I versi “ed ogni petalo, sai , si finge di
essere rosa” “per ogni goccia vorrei diluvio sopra ogni cosa” riecheggiano l’atmosfera
favolistica che accompagna da sempre il sentimento dell’amore.
Giulia Iacarelli II AL
Giorgia Decina II AL
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