domenica 15 novembre 2015

CassinoOrienta 2015

Lo stand del Liceo “Varrone”

Ogni anno noi studenti ci ritroviamo insieme a docenti, Dirigenti Scolastici e ospiti vari, in piazza Nicholas Green, all’interno di un tendone lì allestito e in grado di contenere stands di diverse scuole e punti di riferimento del mondo della formazione del  Cassinate.
L’iniziativa, che viene proposta ogni anno, prende il nome di CassinoOrienta.
Non mancano il liceo scientifico, classico, artistico, l’istituto alberghiero, molte altre scuole e certamente noi ci uniamo all’appello!



Lo Staff del "Varrone" con la preside de Vincenzo e il DSGA Nottola

Ormai sono diversi anni che il Liceo Varrone di Cassino – con il Liceo delle Scienze Umane, il Liceo Linguistico e il Lceo Economico-sociale -  partecipa all’evento e sicuramente continuerà a farlo nei prossimi anni.
Parlo da studentessa che ha avuto l’opportunità di essere presente a questo evento per ben cinque anni di liceo e che, se potesse, continuerebbe sicuramente.
Inizialmente, tutto sembra un po’ più rigido appena arriviamo, ma il tempo che il tendone si riempia e ognuno comincia a guardarsi intorno. E così noi tutti diventiamo semplicemente parte di un’unica realtà e cominciamo a socializzare.



La visita del sindaco Petrarcone con l'ass. Grossi e le proff. Tomassi, Pellegrini e Di Mambro (con l'impagabile Staff)
























Personalmente ritengo che quest’esperienza serva innanzitutto ad orientare i ragazzi delle medie e delle  scuole  superiori nella scelta del proprio percorso scolastico, ma anche a stimolare il confronto tra studenti di scuole ed indirizzi differenti.
  E’ stato bellissimo per me, Nadia Gelfusa, studentessa del Liceo Varrone , rappresentare la mia scuola. E spero di essere stata di aiuto  a qualche ragazzino indeciso e di essere riuscita a dare informazioni sulla mia scuola, in particolare sul mio indirizzo specifico.


I ragazzi delle scuole medie "assaltano" lo stand del "Varrone"
 
Ci tengo a ringraziare innanzitutto il Comune di Cassino, che ha reso possibile la realizzazione anche per quest’anno di CassinoOrienta, le scuole che vi hanno  preso parte, in particolare la mia, il Dirigente Scolastico e i docenti per avermi permesso di vivere questa bella e significativa esperienza.





                 Nadia Gelfusa 
                Classe V Art.



martedì 2 giugno 2015

Al “Varrone” l’anno scolastico si chiude con il Consorzio di Bonifica sulle rive del Rapido

A pochi giorni dalla fine della scuola, sabato 30 maggio, gli studenti del Liceo “Varrone” di Cassino sono stati  protagonisti di una suggestiva giornata che, apertasi nell’auditorium del liceo con l’incontro con il Consorzio di Bonifica Valle del Liri, si è conclusa lungo la pista ciclabile che costeggia le rive del fiume Rapido. Si è trattato di un’attività didattico-culturale organizzata in collaborazione tra Il Consorzio, il Comune di Cassino (Assessorato all’ambiente)e la nostra scuola, per sensibilizzare i giovani ai problemi ambientali del territorio di appartenenza.


Poco dopo le 10,  il Dirigente scolastico, Professoressa Filomena de Vincenzo, ha accolto i ragazzi delle classi terze e seconde della nostra scuola coinvolte nel progetto della settimana della bonifica e, dopo il saluto iniziale, ha ceduto la parola al vicepresidente del consorzio Walter Corsetti. In maniera molto diretta, ha subito catturato l’attenzione degli studenti affermando l’importanza di tale attività  per i giovani che sono i futuri dirigenti privati e pubblici che dovranno amministrare il territorio della Valle del Liri. A seguire è intervenuto l'assessore all'ambiente del Comune di Cassino Riccardo  Consales, il quale ha messo in risalto le iniziative a favore dell'ambiente così come l'importanza della raccolta differenziata.


Il presidente del Consorzio Pasquale Ciacciarelli, dopo aver ringraziato il Dirigente scolastico per l'interesse mostrato nei confronti del progetto, ha voluto invece invitare ad essere veri protagonisti dell’incontro proprio gli alunni direttamente coinvolti nelle attività previste. 



A questo punto, pertanto, gli studenti delle classi III ASU e III Cart, coordinati dai rispettivi docenti di Scienze, Proff.  Mario Del Greco e Maria Scappaticci, hanno presentato i lavori svolti attraverso delle “slides”, soffermandosi sulle tematiche relative al ciclo dell'acqua, al dissesto idrogeologico, alla cementificazione e all'eutrofizzazione. É stato proiettato, infine, un video riguardante le catastrofi idrogeologiche degli ultimi decenni che ha particolarmente emozionato il pubblico, dando avvio ad una serie di costruttive riflessioni,  terminate le quali tutti i partecipanti alla conferenza, muniti di magliette gialle distribuite dal Consorzio, sono partiti per il percorso ecologico-didattico che ha concluso la mattinata.



Durante la passeggiata, il Consorzio e il Comune hanno organizzato delle postazioni didattiche attraverso le quali ai ragazzi sono state fornite notizie sulle_attività istituzionali del Consorzio Valle del Liri, illustrati gli impianti di sollevamento delle acque provenienti dall’area dell'Ospedale Santa Scolastica e spiegata la storia di realizzazione del nuovo corso del fiume Rapido. Quest’ultima fu  effettuata dalla “Valle del Liri” negli anni ‘50 per risolvere il problema delle inondazioni e delle alluvioni che, fin dall’anteguerra, interessavano Cassino tra Caira e la Chiesa Madre. Dall’intervento di Erasmo Di Vito si è avuta poi testimonianza di alcuni tra i disastri ambientali più importanti della storia del cassinate, mentre un ultimo spunto di riflessione è giunto dall'intervista rilasciata dal vicepresidente Corsetti, il quale ha ulteriormente sensibilizzato alla prevenzione, alla cura e soprattutto al rispetto per l'ambiente, patrimonio e futura eredità di noi giovani.


 Il percorso é terminato con un buffet (davvero gradito) e con tante buone proposte per il futuro che gli alunni del “Varrone” sapranno sicuramente rendere concrete .

Santoro Annalisa
Fratini Alessandro
Iannarelli Michela
III C ART.






sabato 23 maggio 2015

ROMEO E GIULIETTA: AMA E CAMBIA IL MONDO. Gli studenti del Liceo “Varrone” si esibiscono sul palco della Fondazione Exodus a ritmo di musica mettendo in scena il musical ispirato all’omonima tragedia di Shakespeare


Vi racconto la mia storia, o meglio, la nostra storia. Siamo ragazzi come tutti, niente di più, niente di meno, abbiamo soltanto avuto la fortuna di prendere parte a questo fantastico “viaggio” che ci ha regalato tante soddisfazioni, divertimenti e anche molti sacrifici. Sacrifici ricompensati, però, dagli applausi e dai complimenti che abbiamo ricevuto lunedì 18 maggio, quando abbiamo portato in scena, per la seconda volta, il musical che sta avendo un successo planetario, “Romeo e Giulietta Ama e cambia il mondo”. 



Questa volta però lo spettacolo non si è tenuto nella nostra scuola, perché siamo stati invitati nel centro di recupero ‘Exodus’ di Cassino, per festeggiare i venticinque anni della sua fondazione, portando in scena il nostro musical come contributo di partecipazione. E il giorno dopo abbiamo ricevuto direttamente da Luigi Maccaro, il responsabile dell’Exodus di Cassino, l’inattesa notizia di aver vinto il premio ‘mille giovani per la pace’. Inutile dire che questa è stata una sorpresa fantastica che ci ha resi felici e soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto, soprattutto grazie al nostro professore Rino Mancini, che ci ha preparati da Febbraio fino ad oggi, giorno per giorno, con pazienza, entusiasmo e tantissima dedizione.





Bisogna dire che, pur essendo  la seconda rappresentazione, noi ragazzi non riuscivamo a trattenere le emozioni, l’ansia, ma anche l’adrenalina in grado di farci salire sul palco carichi e pieni di energia, pronti per mettere in scena il frutto di mesi di duro lavoro, ma anche di risate e di amicizie che si sono formate all’interno di questo cast. I primi giorni di prove non mi sarei mai aspettata che avremmo avuto tanto successo e, soprattutto, che sarebbe diventato così importante per me. Questa esperienza mi ha cambiato molto, ho imparato che i sacrifici vengono ripagati, ho imparato che ci sarà sempre qualcuno pronto a darti una mano nei momenti di sconforto, come quando credevamo di non farcela. Ho imparato che se vuoi fare qualcosa non ti può fermare nessuno, perché queste sono le esperienze più belle da condividere con qualcuno a cui vuoi bene e che ti aiutano ad osare di più! Ma, soprattutto, ho imparato che hai raggiunto l’apice del successo quando il consigliere regionale Marino Fardelli ti chiede un selfie di gruppo!!! 


Io credo che la nostra soddisfazione più grande sia stata quella di essere riusciti a trasmettere le nostre emozioni anche al pubblico presente e di essere riusciti a far cantare e ballare tutti  insieme a noi, a farli emozionare e in alcune scene anche un pochino piangere. 



Non smetterò mai di ringraziare il prof. Mancini e un mille grazie anche alla collaborazione delle professoresse Alessandra Giannitelli, Anna Tomassi e  Maria Pesce che ha contribuito alla realizzazione dei costumi di scena. Grazie alla nostra dirigente scolastica Filomena De Vincenzo che ha permesso in primis la realizzazione dello spettacolo e un abbraccio speciale ai miei ‘colleghi’: Federico Di Mambro, Margherita Aresti, Emanuele Mattia, Arlind Xhavara, Giuseppe Gargano, Kevin Tomassi, Alessia Tanzilli, Antonio Raimondo, Valentina Fionda, Michela Cerroni, Giada Calce, Alessandro Strizzi, Marika Russo, Alessia Cuko, Chiara Ricci, Lorenzo Biancato, Giorgia Viola, Stefano Scarangella, Stefania Recchia, Roberta Capraro, Melissa Latroye, Veena Massaro, Claudia Santini, Chiara Ceccarelli.


                                                                          
                                                                       



               Tanzilli Chiara                   Classe IV C – Scienze Umane                   Liceo “Varrone” - Cassino

domenica 26 aprile 2015

PARLIAMO DI MUSICA


            Qualche giorno fa mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla musica, pensavo fosse un argomento leggero e semplice da trattare, invece non mi sono mai sentito così inadeguato.
            Così ho pensato: cosa c'è di meglio che scriverlo mentre ascolto la mia playlist preferita? Potrebbe essere lo stimolo migliore per affrontare tematiche del genere!
            Mai come questa volta ho avuto ragione; in fondo, se ci pensate, un po’ tutti noi siamo condizionati nella vita quotidiana dalla musica. Ci sono persone che non  ne possono fare a meno, altre che modificano il proprio stato d'animo a seconda della traccia in esecuzione. Forse qualcun altro nemmeno ci pensa fino a quando non gli arriva  qualche nota in sottofondo…

            Nella mia vita la musica da oltre dieci anni occupa i due terzi del mio impegno  quotidiano;  sin  dalle elementari mi divertivo con dei piccoli complessi musicali, e più vado avanti più diventa una passione… chissà, magari un giorno mi ritroverò in una orchestra! 
            Oltre alle esercitazioni e allo studio quotidiano (frequento il conservatorio oltre al mio liceo), amo la sera riempire di suono la mia camera, magari ad una certa ora, assicurandomi di essere solo e non poter essere disturbato in alcun modo. Secondo molti psicologi, la musica aiuta le persone a mantenere un certo autocontrollo; quanti di voi infatti la sera indossate le cuffie  per rilassarsi dopo una giornata di stress?
            Sembrerà un controsenso ma io, per esempio, ho bisogno di riposarmi con i miei artisti preferiti, dopo aver suonato per qualche ora il mio strumento.

  Nella maggior parte dei casi, il grado di partecipazione a ciò che si sente è dato dal nostro stato emotivo: cantiamo se siamo felici, ci limitiamo ad ascoltare in silenzio la canzone se tristi. Come riporta Fabri Fibra nei suoi testi, viviamo in tempi duri, contrassegnati da odio ed ignoranza. Quindi mi chiedo quanto la musica possa aiutare a cambiare la nostra società. Qualcosa forse può essere possibile, ad esempio, riportando le persone al teatro, a sentire un'opera, magari in smoking. Insegnare ad ognuno di loro a leggere uno spartito, ad essere meno passivi nell’ascolto e nelle scelte musicali. Insomma, credo che occorra in un modo o nell'altro affinare quell'occasione di vivere la musica che, che nell'ultimo secolo, è stata “inquinata” dalle logiche economiche delle case discografiche.

                                                      
                       Francesco Mattacchione
                       Classe III Asu

                Liceo delle Scienze Umane

           Istituto Magistrale “Varrone” - Cassino

sabato 25 aprile 2015

STRAGE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO


Era la mezzanotte quando ci è giunta la notizia, tragica, del naufragio di un peschereccio con a bordo numerosi migranti, molti dei quali non hanno avuto purtroppo la possibilità di salvarsi.
Nei giorni successivi a questa orribile strage,  ci si continua ad interrogare sul perché possano verificarsi eventi tanto orribili. Tra tante dichiarazioni,  emergono le parole di un boss di “cosa nostra”; infatti, telefonando a una persona svela il coinvolgimento della mafia nel traffico d’immigrati, addirittura ironizzando sul fatto che l’imbarcazione ha introdotto circa il doppio delle persone che essa poteva ospitare.



E’ anche vero che alcune iniziative erano state intraprese per cercare di trovare soluzioni. Però le cosiddette  operazioni “Mare Nostrum”, “Triton” e “Poseidon”  sono sostanzialmente fallite; le vite umane non sono state tutelate e il mar mediterraneo è divenuto il più grande “Cimitero Liquido” della storia.  l’Italia e ancor di più gli immigrati pagano il trattato firmato dal governo Berlusconi, il “trattato di Dublino”, secondo il quale lo Stato membro competente all'esame della domanda d'asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha messo piede per la prima volta in un Paese dell’Unione Europea. Questo comporta per  le nazioni  più di confine – come l’Italia – un impatto diretto nei confronti delle tante persone che cercano rifugio all’estero.

Nel frattempo,  in Parlamento si discute su come prevenire simili tragedie. In particolare, il portavoce del M5S alla camera,  Alessandro Di Battista, attacca il PD e Forza Italia, di aver contribuito all’invasione militare della Libia e quindi, in un certo senso, di aver costretto quelle popolazioni  ad emigrare. A loro volta, i parlamentari del PD e di Forza Italia rispondono accusando il grillino di propaganda per le elezioni regionali del 31 maggio, insinuando che quest’ultimo cerca di  gioire sulle disgrazie altrui.
Al di là di tutte le discussioni, ciò che risulta certo è che persone partite in cerca di libertà e di vita hanno trovato. Purtroppo, la morte. E si parla di uomini come noi che dovrebbero avere le stesse opportunità di vita che abbiamo noi e gli stessi diritti. Ma, evidentemente,  per coloro che lucrano sulle disgrazie altrui il denaro ha maggiore valore della vita umana e tutto ciò è a dir poco aberrante: perciò  la strage delinea un nuovo capolinea negativo del genere umano.



                                              Fabio De Luca
                                             Classe III Asu
            Liceo delle Scienze Umane
           Istituto Magistrale "Varrone" - Cassino

LA MARIJUANA AI CONFINI DELLA LEGALITA’

    

 In Olanda, nel 1975,  entrò in vigore la legge a favore delle droghe leggere e si può dire che nel mondo occidentale si fece più aspro il dibattito volto a determinare le eventuali proprietà benefiche, terapeutiche e, d’altra parte, scoprire i reali danni fisici e psicologici di una delle droghe maggiormente diffusa nel mondo: la Marijuana. Pianta a medio-basso contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), largamente usata soprattutto tra i giovani, ma  è stata introdotta anche come ‘erba curativa’ coinvolgendo, pure per altri versi,  un vasto pubblico di estimatori di età variabile (21 - 60 anni).

     La cannabis una volta fumata, a seconda dei casi anche mangiata, provoca un rilassamento muscolare (tipo indica) oppure un’intensa attività cerebrale (cannabis sativa), accompagnata da euforia contenuta, quantificabile in ‘grasse risate’, un insaziabile appetito denominato “fame chimica”, amplificazione dei sensi, abbassamento della pressione endovenosa e intraoculare e, in primis, il più discusso tra tutti: l’effetto antidolorifico.

     Se questa particolarissima erba provoca effetti che vanno a tranquillizzare l’individuo, perché è illegale nei maggiori Stati europei e del mondo? Il dibattito è aperto, accompagnato da studi, atti a dimostrarne i reali effetti terapeutici sull’individuo con le eventuali controindicazioni e, parallelamente, programmi volti alla depenalizzazione-legalizzazione. In alcuni Stati USA, da oltre un anno la cannabis e i suoi estratti sono prodotti e venduti, specialmente per uso terapeutico, creando un business da oltre un miliardo di dollari l’anno. Di conseguenza vengono valutati anche gli aspetti economici, visto che in paesi come l’Olanda (come già detto, la prima ad esprimere tolleranza in merito) la semplice marijuana è stata capace di ripopolare le città di turisti, prettamente di adolescenti. Gli stessi adolescenti che nelle strade del nostro ‘Bel Paese’ fanno continuo uso, nella più totale illegalità, di marijuana e hashish di dubbia provenienza poiché, nella maggior parte di tali sostanze, sono aggiunti elementi chimico-tossici che ledono la salute dell’individuo.


  In ogni caso, ciò che sembra maggiormente preoccupare è il possibile dilagare del fenomeno a seguito di una sua eventuale legalizzazione che, secondo molti, porterebbe a un aumento di consumo a scopo ricreativo tra i giovani. Problema che lo Stato Spagnolo è stato capace di affrontare disciplinando, con una legge innovativa, il controllo delle  dei cosiddetti cannabis                                                        club, dove è vietato l’accesso ai minori di ventun anni.

     La ragione che spinge verso i divieti va ricercata tra  gli effetti che l’uso di queste sostanze provoca sulla salute, e non solo per le classiche conseguenze riscontrabili dopo l’assunzione, ma soprattutto per i possibili danni cerebrali, dovuti a un continuo uso di “ganja”, tra i quali perdita della memoria a breve termine e riduzione di facoltà intellettive (una diminuzione di circa l’8-9% secondo alcuni studi). Nei soggetti di età adolescenziale il discorso si fa ancora più serio poiché il loro cervello, essendo ancora in fase di sviluppo, venendo a contatto con il THC (appunto uno dei più noti principi attivi della cannabis), subisce modificazioni in maniera notevole  rendendo gli individui più predisposti a eventuali disturbi come schizofrenia e depressione. Va anche detto che, se usata come antidolorifico e a scopo ludico, la marijuana porta solamente in rari casi a dipendenza psicologica e non fisica. In commercio esistono farmaci, come il Sativex (anche in Italia), che sono a base di cannabis, usati per il trattamento di malattia quale la sclerosi multipla. C’è anche da dire che la marijuana non sembra abbia effetti cancerogeni (mentre alcuni parlano addirittura di possibili effetti riduttivi delle masse tumorali). In campo psicologico è usato come antidepressivo, stimolante dell’appetito in casi di anoressia, in pazienti sottoposti a chemioterapia e malati terminali.


     Legale o illegale? Fa bene o fa male? Certamente con il ‘marijuana tax act del 1937’ firmato dal presidente Roosvelt, la marijuana ha iniziato ad avere una lunga serie di discussioni in campo etico e scientifico.

     Infine, la cannabis è stata additata come pianta del diavolo, anche se alcuni studi dimostrano la presenza di tale pianta nella Bibbia,  ricordandoci pure che il Rastafarianesimo (religione di fondamenti cristiani) la adopera come pianta meditativa ed apportatrice di saggezza. Ma sicuramente la cannabis troverà sempre la strada in salita, nonostante che, mettendola a paragone con gli altri veri e propri “demoni” odierni: alcool e tabacco,  può essere considerata sicuramente di minore impatto. Di conseguenza, si invitano i lettori a meditare su tale argomento, magari evitando qualsiasi comportamento e idee che siano di parte, cercando di rimanere i più oggettivi possibili, ponderando tutte le eventuali opportunità, usi ed effetti, di tale pianta. Insomma, la speranza è di andare in controtendenza  in una società che tenta di essere la più libera possibile ma che spesso si perde in discorsi futili, dimenticando di salvaguardare il benessere dell’individuo.


                                           Nicola Botta
                                          Classe III A                             Liceo delle Scienze Umane
 Istituto Magistrale “Varrone” - Cassino

mercoledì 15 aprile 2015

LA RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA"


Il governo presieduto dal Presidente del consiglio Renzi ha deciso di presentare un DdL  (disegno di legge) al Parlamento italiano allo scopo di riformare la scuola italiana; questo DDL ha assunto il nome di “Buona Scuola” ed è stato preceduto da un lungo periodo di consultazione dei docenti e di tutti gli interessati (tramite un apposito sito su internet). 










Secondo il governo, esso potrà costituire una vera e propria innovazione in grado di incidere fortemente su molti aspetti carenti del sistema scolastico italiano.  La relatrice del decreto sarà il deputato PD Maria Coscia, mentre a presentarlo sono stati i  ministri Giannini, Padoan e Madia.



Il governo sta cercando di accelerare l’iter parlamentare  affinché questo DDL possa presto tramutarsi in legge; infatti, già il 21 aprile potranno essere votate eventuali modifiche al testo per giungere poi all’approdo finale. Ma, a prescindere da tutte le critiche e le eventuali modifiche, le novità o i punti comunque più significativi sono soprattutto i seguenti:
- la previsione di assunzione, nel prossimo anno scolastico, per un elevato numero dei cosiddetti  precari, ossia di laureati che hanno già effettuato molte supplenze, senza però mai essere stati assunti definitivamente. Alcuni a questo proposito fanno notare che assumendo i precari si darebbe luogo a percorsi preferenziali a discapito degli altri aspiranti laureati che non hanno avuto possibilità di fare supplenze.

- retribuzione differenziata per i docenti sulla base del “merito” che dovrebbe dare luogo  ad un “premio carriera” (collegato a progetti e idee per il miglioramento del sistema scolastico). Ovviamente, solo una parte dei docenti potrà aspirarvi. Anche qui è stato fatto notare che è difficile oggettivamente chi merita qualcosa in più rispetto ad altri. Per esempio un docente potrebbe presentare cento progetti ma essere poco efficace con i propri studenti; un altro, senza presentarne nemmeno uno, magari riesce a interessare e motivare profondamente i propri allievi. Il primo verrebbe premiato e il secondo no. Inoltre, le cifre di cui si parla oscillano su poche decine di euro.



- Formazione obbligatoria e corsi di aggiornamento per i professori che, inoltre, potranno attingere a un  fondo di circa 500 euro annuali  per eventuali acquisti di materiale specifico (software, libri, ecc.). Ancora una volta è stato fatto notare che anche nella situazione attuale i docenti si aggiornano, secondo i piani stabiliti dai singoli Collegi dei docenti.

- Abolizione delle 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Alcuni si chiedono, perché proprio 100? Insomma, si ha il timore di una sottolineatura più propagandistica che sostanziale.
- investimenti per portare alle scuole il WI-FI ed una connessione a banda larga più efficiente e lo svolgimento di progetti digitali.

- fare ricorso all’alternanza scuola-lavoro per consentire agli studenti di affrontare in maniera più concreta lo studio. In effetti, sono già molte le scuole (come il nostro Liceo delle Scienze Umane) che utilizzano questa metodica per instaurare un approccio con il mondo del lavoro e anche per rendere lo studio più efficace.


   
- Utilizzare fondi da parte di aziende private per finanziare attività o altre esigenze della scuola. Si tratta di qualcosa che è già possibile effettuare e che, probabilmente, si vuole perfezionare o comunque incrementare.

- Agevolazioni per coloro che hanno i figli nella scuola privata; infatti,  potranno detrarre parte della spesa dalla dichiarazione dei redditi, cosa che non sarà possibile per i genitori di alunni iscritti nella scuola pubblica. Secondo molti, questa scelta avvantaggerebbe in maniera ingiusta le scuole private.

- Nuove modalità per formulare  il POF (Piano Offerta Formativa, ossia l’insieme delle attività che le scuole predispongono), attualmente deciso nel collegio dei docenti, mentre la proposta è di consentire al dirigente scolastico di deciderlo autonomamente, col solo onere di “sentire” gli organi collegiali. Le critiche evidenziano un eccesso di potere nelle mani di una singola figura, il dirigente appunto, che potrebbe prendere decisioni troppo personalistiche.


- Nel  caso di nuove assunzioni (o di trasferimenti per i docenti già in servizio), il dirigente scolastico sceglierà in maniera autonoma, con criteri da egli stesso scelti, il docente iscritto all’albo a cui affidare la cattedra. E’ uno dei punti più contestati da chi critica questo Ddl. Infatti, secondo costoro, si arriverebbe a un vero e proprio arbitrio per cui non esisterebbero più regole certe per le assunzioni. Inoltre, vi violerebbero anche le norme costituzionali che prevedono l’assunzione nello stato solo tramite concorso e non per chiamata diretta.

Insomma, il comune denominatore dei diversi provvedimenti sembra configurare un dirigente scolastico con caratteristiche sempre più da  manager, con poteri molto estesi. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza di tutto il sistema scolastico puntando sul rafforzamento del potere dirigenziale. Il timore è che questo potere possa essere eccessivo, soprattutto in una istituzione che “produce” cultura, per la quale è fondamentale il consenso e la condivisone più che il “comando” e la “costrizione”. 


                                                Fabio De Luca
                                               Classe III ASU                                                  
          Liceo delle Scienze Umane
          Istituto Magistrale “Varrone” di Cassino