martedì 27 gennaio 2015

Fuga nel mondo della lettura


Immaginate di entrare in una libreria, quella che di solito frequentate e di provare a resistere alla tentazione di iniziare a sfogliare i libri. Più facile a dirsi che a farsi.
Con le loro copertine intriganti e decorate ed il loro profumo intenso di carta stampata sono più invitanti delle sirene di Ulisse, sottrarvisi è impossibile. Basta aprirne uno, sfogliare le prime pagine, leggere qualche riga per incamminarsi in un sano circolo vizioso dal quale non si vuole più uscire: un libro tirerà l’altro.




Che la lettura fosse importante lo si sapeva da secoli, già ai tempi di Cicerone, che nel suo “Pro Archia poeta” affermava che “non esiste occupazione dell’animo più nobile […] è di stimolo ai giovani, costituisce un godimento per i vecchi, [i libri] rendono più belli i momenti felici, offrono rifugio e conforto in quelli dolorosi”. Così la lettura è compagna ideale per trascorrere il viaggio esistenziale, sino a Machiavelli che si rifugiava nella sua stanza assieme ai classici e quasi si trasferiva in loro, “entro nelle antique corti degli antiqui huomini,dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio, et che io nacqui per lui” e né la morte,né la povertà né qualche altro affanno lo disturbava.
Eppure recenti studi hanno dimostrato che in Italia si legge pochissimo. Complici i ritmi frenetici, la totale assenza di voglia ed il poco tempo a disposizione. Come trovarlo, allora?
La risposta la dà D.Pennac in “Come un romanzo” affermando che “il tempo per leggere come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere […]. La questione non è sapere se ho o non ho il tempo per leggere (tempo che nessuno,d’altronde, mi darà), ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore.” Perché leggere è, prima di tutto, un piacere che concediamo a noi stessi, un cibo delizioso per l’anima e la mente. Occorre tempo per leggere, questo sì, fosse solo per trovare il luogo adatto e la posizione giusta; ognuno ha le proprie preferenze: alcuni leggono con la musica a tutto volume nelle orecchie, altri al contrario, non riescono ad “immergersi” nella storia se non sono circondati dal più assoluto silenzio. C’è chi resta immobile in una posizione per ore ed ore e chi la cambia in continuazione per trovare quella ideale che non stanca.


A grande sorpresa, però, tra il restante gruppo dei “paladini della lettura”, italiani che si dilettano nel leggere, troviamo molti giovani. E chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere un adolescente abbandonare Twitter e  WhatsApp per dedicarsi interamente a un bel libro od un fumetto sorseggiando del tè caldo? Complici i libri di “nuova generazione”, come le saghe fantasy (Harry Potter, Shadowhunters… ) che hanno iniziato milioni di ragazzi al “culto della lettura”. Anche la scuola svolge un ruolo importante per “arruolare” nuovi seguaci, spesso introducendo nelle letture estive i libri che vedono come protagonisti proprio dei teenagers coinvolti in problemi tipici dell’adolescenza; nelle scuole tedesche, per esempio, è stato introdotto “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” per informare i giovani sugli incubi del mondo delle droghe. Ai meno “fortunati” toccano classici della letteratura italiana (e non solo), spesso non graditi dagli studenti come i loro preziosi amici cartacei d’avventure immaginarie, ma comunque importanti per la propria formazione culturale.
Però a volte è proprio la scuola ad iniettare un’idea negativa dei libri e della lettura, trasformando il piacere in un dovere tutt’altro che appassionante.
E ai coetanei che “accusano” i giovani lettori di non sapersi divertire, che li invitano a non perdere tempo con “roba antica”, si può rispondere sapientemente: «chi legge tutto il tempo non è che non abbia una vita, ha solo scelto di viverne molte. »
Esiste poi l’attuale questione del libro cartaceo contro quello digitale; quest’ultimo c’è chi lo preferisce per la praticità e chi lo condanna, colpevole di togliere la magia ed il gusto di sfogliarlo ed annusarlo. Qualunque sia la conclusione, l’importante è che ci si goda la lettura nel migliore dei modi.


I libri sono amici preziosi, portali incantati che ci portano a scoprire nuovi mondi nei quali scappare quando la realtà si fa troppo triste o pressante; ogni opera letta lascia segni su di noi, buoni o cattivi, visibili o impercettibili che siano; ci aiutano a conoscerci meglio ed a comprenderci, mettendoci davanti situazioni che chiedono: “e se fossi stato tu, al posto del personaggio, cosa avresti fatto?”
La passione per  loro non la si può inculcare né insegnare, deve venire da dentro affinché sia spontanea e bisognerebbe indirizzare i bambini su questa via sin da piccoli, portandoli magari nella biblioteca di quartiere per mostrare loro quanto possa essere meravigliosa la presenza imponente di tanti libri tutti insieme. E non stupirsi se, ammaliati da tanta bellezza, insistano per volerci restare per sempre. 




                            Bianca Fagioli
Istituto Magistrale “”Varrone”
Liceo Linguistico
Classe IV A


martedì 14 maggio 2013

LA GIORNATA DELL’ARTE: un evento eccezionale!




Wow, che assemblea di Istituto fantastica, sabato 11 maggio 2013, all’Istituto Marco Terenzio Varrone di Cassino! Chi parla è un’alunna che frequenta il primo anno del Liceo delle Scienze Umane. Devo dire che, sin dal mio arrivo in questo Istituto, sono rimasta molto colpita dallo svolgimento delle assemblee mensili: sempre così partecipate e interessanti! Ma quella di sabato è stata eccezionale!



 In occasione della Giornata dell’Arte, la nostra Preside, professoressa Filomena Rossi, ci ha permesso di organizzare l’assemblea di Istituto in modo che ognuno di noi avrebbe potuto esprimersi secondo la forma artistica a sé più congeniale. Lo stupore è stato quello di scoprire che ragazzi come noi, con cui condividiamo fianco a fianco le nostre giornate scolastiche, avessero talenti nascosti di cui non avremmo immaginato l’esistenza.  C’è chi ha suonato, chi ha ballato, chi ha cantato, presentandoci uno stupendo spettacolo musicale che ci ha coinvolti ed entusiasmati per ben tre ore. 



  E’ vero che una cosa così non si sarebbe potuta improvvisare ed è particolarmente riuscita perché questi nostri compagni hanno provato tutti i pomeriggi della scorsa settimana sostenuti dai professori Marisa Broccoli, Bibiana Massaro,  Gabriella Sabatini, Maria Scappaticci e Piero Pelosi. Perciò, è anche per merito loro se la cosa si è potuta realizzare e a nome di tutti li ringrazio.



 A queste espressioni artistiche si è aggiunta la vendita dei dolci da noi realizzati a casa (ahimè scomparsi in pochissimo tempo!) e di alcuni oggetti di bigiotteria artigianali, fatti a mano da alcune ragazze bravissime, che hanno avuto molto successo tra di noi…e tra le professoresse. Il ricavato della vendita di queste cose andrà a sostenere le adozioni a distanza che il nostro Istituto tradizionalmente e puntualmente porta avanti ogni anno. Insomma, che dire? Ringrazio tutti i miei compagni che si sono impegnati in questa avventura, dandoci l’occasione di terminare l’anno in maniera festosa e gioiosa, nell’augurio che anche i risultati del nostro impegno nello studio delle materie scolastiche sia altrettanto entusiasmante. Buona fine di anno scolastico a tutti!
                                                                                        Chiara Ceccarelli
                                                                                        Classe I A
                                                                                       Liceo delle Scienze Umane

Esperienza Formativa All’Università Di Cassino Conoscenza, capacità e competenza sono gli elementi caratterizzanti di una Scuola che non informa soltanto, ma che vuole stare al passo con i tempi producendo formazione e non solo nozionismo, fornendo agli studenti strumenti e tecnologie sempre più avanzate…


Pregiudizialmente le diverse agenzie educative  sono portate a credere che i giovani oggi siano disinteressati  alle problematiche sociali che attanagliano i nostri tempi, ma lo Stage ha evidenziato che, se sono giustamente motivati, e se vengono loro forniti adeguati strumenti, essi, non solo mostrano vivo interesse per le suddette problematiche, ma addirittura riescono a individuarne le cause e a ricercarne soluzioni attraverso opinioni personalizzate.




 CASSINO SPERIMENTA: Gli studenti del IV B del Liceo Socio-Psico-Pedagogico M.T.Varrone hanno dato avvio al progetto innovativo  con il primo stage che li  ha introdotti nell'Ambito Universitario.
La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino ha aperto le porte agli studenti con un’esperienza di attività formativa extracurricolare. Ciò per promuovere e potenziare, attraverso un confronto diretto e un’analisi mirata, l’incremento  delle loro competenze didattiche ed educative e per  programmare con maggiore consapevolezza le loro scelte future.    
“Finalmente qualcosa di nuovo ed interessante!”, questo è stato il primo commento dei ragazzi coinvolti, che per primi hanno dato il via a questa iniziativa sperimentale la quale si propone di preparare i ragazzi in modo  “praticamente  attivo” nell'Università sopracitata.
A pochi giorni dalla fine del tirocinio la loro euforia non sembra aver perso il vigore iniziale della novità; merito della piena disponibilità a collaborare dei docenti universitari dott.ssa G. De Santis, di pedagogia,  dott. F. Mesiti, di filosofia giuridica e  dott.ssa F. Ciccodicola, di antropologia che hanno saputo trasmettere, negli incontri settimanali,  entusiasmo e metodo motivante e costruttivo, incentivando gli studenti a dare vita ad una vera ed analitica “Ricerca Sociale” su tematiche d’attualità diversificate. Lo stage, iniziato il 27 Febbraio u.s. e coordinato dall’insegnante di classe, prof.ssa Anna Tomassi, ha visto i ragazzi impegnati ad applicare contenuti e tecniche che fino ad allora avevano appreso principalmente a livello teorico.
Il gruppo classe è stato suddiviso in cinque sottogruppi operativi, ciascuno dei quali  ha scelto l'argomento di fondo della loro ricerca, dando, così, libero sfogo alla loro creatività  organizzativa del lavoro.  Le problematiche affrontate e con le quali si sono cimentati, sono state: “ I Giovani e la  Politica”, “ I Giovani e le loro Scelte Future”, I Giovani, l’Orientamento futuro e la Crisi Economica”, “Antiche Credenze e Superstizioni”, “Dal Delitto d’Onore al Femminicidio”.
Muniti di buona volontà e consapevoli dell'enorme impegno che il progetto richiedeva, gli studenti dei vari gruppi hanno strutturato e somministrato questionari ed interviste con domande inerenti l'argomento della loro ricerca.
Hanno elaborato, infine, una relazione di sintesi che riporta fedelmente ogni singolo step e tutti i risultati scaturiti dai dati raccolti, organizzati in grafici, organigrammi e DVD.  
L'esperienza, fortemente educativa ed istruttiva, ha permesso di coinvolgere non solo i ragazzi che, anche se per poco tempo, hanno ricoperto il ruolo di “Sociologi alle prime armi”, ma anche gli intervistati,( la maggior parte ragazzi del Liceo), i quali hanno potuto esprimere le loro opinioni a riguardo, ascoltati su tematiche che li coinvolgono o li
coinvolgeranno in prima persona in un prossimo futuro, cosa che raramente accade. Ora ai nostri giovani “Sociologi Principianti” manca solo l'ultimo passo: parlare ad una classe di universitari, il 31 Maggio, giorno in cui verranno presentati i lavori, progettati e realizzati  accuratamente con serietà ed impegno. Ma, dopo aver dato vita ad una “Ricerca Sociale” senza alcuna esperienza precedente, quest'ultimo compito sarà in confronto una passeggiata.
Questo stage non ha solo immerso i ragazzi nella realtà universitaria, a molti totalmente sconosciuta, ma li ha, soprattutto, portati ad un arricchimento culturale, avendo stabilito un rapporto diretto con la realtà che li circonda e  fatto conoscere più approfonditamente le problematiche generali tipiche della vita di tutti i giorni.
Esperienze così innovative dovrebbero essere opportunità più diffuse e dovrebbero essere adottate dalle varie scuole, affinché i giovani possano fruire di preziose occasioni formative direttamente sul campo  e diventare così più autonomi e pronti ad affrontare con maggiore sicurezza il futuro.
Ora che lo Stage sta volgendo a termine è doveroso sottolineare la completa disponibilità  e  l’attiva partecipazione dell’intera classe coinvolta, già presentata all’inizio, ma che ancora una volta ci piace elogiare per il senso di responsabilità dimostrato: la IV B dell’Istituto M.T. Varrone che non vede l’ora di ricominciare, nel prossimo anno scolastico, una nuova collaborazione con l'Università  di Cassino.
Esperimento dunque riuscito!
                                                               Claudia Canale,  classe IV Bspp
                                                           Istituto  Magistrale
                                                      ” M.T. Varrone “ di Cassino

venerdì 1 marzo 2013

ESPERIENZA FORMATIVA AL TRIBUNALE DI CASSINO

STAGE TENUTO DALLA CLASSE III A SEC PRESSO IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DELLA CITTA' MARTIRE


Capacità, serietà e determinazione: questo è ciò che molto spesso si richiede ai giovani, come importante possibilità di rinnovamento dei sistemi sociali correnti e preziosa base su cui lavorare per costruire un futuro migliore. Essi hanno l’opportunità di maturare caratterialmente e di  arricchire il loro bagaglio di conoscenze e competenze proprio a scuola, essenziale centro di formazione culturale e personale, dedito alla loro preparazione in vista dell’inserimento nel mondo del lavoro. Però, ci si è resi conto che una formazione basata esclusivamente sullo studio dei libri e della dimensione astratta in generale con caratteristiche tipicamente teoriche non può offrire ai ragazzi una preparazione solida e soprattutto completa.

E’ per questo motivo che la nostra scuola, il Liceo “M. T. Varrone”,  apre le porte a nuove iniziative, a progetti innovativi, che permettono agli studenti di vedere, conoscere e constatare concretamente le realtà lavorative di fronte alle quali potranno trovarsi in età adulta. Questi generali precetti hanno trovato applicazione nell’interessante e originale esperienza effettuata dalla mia classe, III A SEC (Liceo delle Scienze Umane, indirizzo economico-sociale), che ha effettuato uno stage, svoltosi nell’arco di due settimane, dal 18 al 22 febbraio scorso, presso il Tribunale di Cassino.


Il nostro è il primo caso in assoluto di una scolaresca che ha la possibilità di conoscere dal vivo e tangibilmente  le dinamiche e i procedimenti tipici della realtà giuridica. Siamo particolarmente fiere di questa coinvolgente iniziativa, avendo potuto constatare quanto sia stata importante ed interessante l’opportunità che ci è stata data. Prima di raccontare più dettagliatamente la nostra esperienza, vorremmo rivolgere i nostri più sentiti ringraziamenti al cancelliere, dr Celestino Golluccio, e all’avv. Giancarlo Mignanelli per aver reso possibili i nostri progetti e per averci accompagnato in modo ineccepibile nella nostra esperienza.  Un particolare ringraziamento va anche alla nostra scuola, che si è fatta promotrice di questo importante stage e più specificatamente ai nostri docenti accompagnatori: Tomassi Anna (referente dei tirocini formativi della scuola), Canetri Valeria e Folcarelli Roberto.
Il programma che ci è stato proposto prevedeva innanzitutto una presentazione dei diversi uffici del Tribunale e della loro organizzazione e poi ci dava l’opportunità di assistere ad alcune udienze, sia penali che civili, svoltesi alternativamente nelle due sedi  di piazza Labriola e di via Tasso. Accompagnate dalla professoressa Tomassi, Il giorno 11 Febbraio si è tenuto il nostro primo incontro. Siamo state accolte dal dr Golluccio che, con molta disponibilità, cortesia e precisione, ci ha guidato nella conoscenza dei diversi uffici giudiziari. Da subito siamo rimaste particolarmente colpite dall’”aria” di serietà che si poteva ben percepire all’interno dell’edificio; la solennità dell’ambiente era palpabile e ci siamo sentite di colpo adulte, in dovere di assumere un comportamento consono e rispettoso del contesto. Abbiamo potuto constatare tutti i presupposti e i dinamismi burocratici che precedono l’esecuzione di un’udienza, e ci siamo resi conto di come sia effettivamente organizzato un tribunale nella sua complessità amministrativa. Il dr Golluccio, con la collaborazione dei responsabili dei vari uffici, ci ha illustrato il funzionamento della sezione lavoro, conducendoci di poi nelle diverse cancellerie mobiliari, immobiliari e fallimentari. Ognuno degli impiegati con cui abbiamo avuto il piacere di parlare si è mostrato molto disponibile nei nostri confronti ed ha risposto senza esitazione a tutte le nostre domande. E’ risultato evidente che lo stesso impegno e la medesima precisione, che hanno mostrato nei nostri confronti, li riversano sicuramente anche nel lavoro.


Altrettanto palese ci è sembrata, purtroppo, l’assenza di mezzi tecnologici e apparecchiature adeguate che possano permettere agli impiegati giudiziari di svolgere il loro lavoro in modo più fluido e rapido, alla stregua dei tribunali italiani più grandi, che godono di un numero di strumenti maggiore. Ci è stata segnalata anche la mancanza di personale, che reca ulteriori problemi alla gestione amministrativa del centro giudiziario cassinate.
Oltre alle varie nozioni di diritto che ci sono state fornite, abbiamo avuto la possibilità di capire quali sono i meccanismi burocratici che devono essere effettuati affinché un processo possa esser valido: atti di notifica e deposito, iscrizioni, certificazioni, esecuzioni, istanze, etc..
Il giudice dr Petteruti ci ha poi spiegato con chiarezza come vengono effettuate le esecuzioni fallimentari, illustrandoci il lavoro del curatore, che gestisce il patrimonio del fallito, e quello successivo degli ufficiali giudiziari e del giudice.  La dott.ssa Aratari, invece, ci ha consentito di cogliere elementi non solo giuridici ma sociali scaturenti dalle procedure esecutive da lei trattate. In tale giornata è stato utile per l’opportunità fornitaci di interagire direttamente con i diversi impiegati e capire così che anche per i disabili è possibile integrarsi nel mondo del lavoro, con le stesse dignità e capacità di cui godono soggetti normodotati.
Mercoledì 12 febbraio, accompagnati dalla Preside, dott.ssa Filomena Rossi, e dai  proff. Tomassi Anna e Folcarelli Roberto, abbiamo visitato la sede di piazza Labriola: siamo stati accolti dal signor Presidente del tribunale, dott. Amedeo Ghionni, che si è dichiarato particolarmente favorevole all’esperienza intrapresa con la sua autorizzazione, invitandoci a farne tesoro e ci ha poi augurato una buona permanenza. Abbiamo quindi assistito alle diverse cause penali, dirette con professionalità dal dr Lo Mastro e dal Presidente dr Capurso, soffermandoci a riflettere su ogni ruolo processuale esercitato, appuntando ogni chiarimento tecnico che ci veniva dato dai nostri professori.

A sinistra la preside del Liceo "Varrone" Filomena Rossi;
a destra l'avvocato Roberta Quagliozzi, ex studentessa del liceo.
Siamo oggi in grado di poter fare una importante differenziazione tra i processi civili e quelli penali, anche grazie al fondamentale aiuto che ci ha fornito il Giudice di pace dott.ssa Primicerj, dedicatasi con chiarezza a illustrarci tutti i procedimenti che venivano seguiti nei casi penali e civili da lei  gestiti. Abbiamo compreso quanto sia impegnativo per il giudice impegnarsi nella gestione dell’udienza e contemporaneamente spiegarci i meccanismi tecnici a noi certamente poco chiari. La dott.ssa Primicerj si è lasciata anche intervistare, rispondendo con gentilezza e competenza a tutte le nostre domande; inoltre, ci ha offerto un’ospitalità  ed una disponibilità per le quali le siamo davvero grate.




Venerdì, l’ultimo giorno dello stage, abbiamo assistito all’udienza civile tenuta dalla dott.ssa Rossi, che ci ha colpito per la sua preparazione, cortesia, direzione esemplare e che, parimenti, ha risposto con precisione alle nostre domande, accogliendoci vicino a lei.
Questa esperienza ci ha entusiasmato tutte e ci è stata molto utile per capire se un’eventuale occupazione nel sistema giudiziario possa essere adatta alle nostre attitudini o meno, ma, soprattutto, abbiamo acquisito una esperienza densa di dati per i nostri studi nel settore  giuridico e in quello socio-economico.
Da ora in poi, anche lo studio del diritto, che è una delle materie principali del nostro indirizzo, diverrà ancora più interessante e soprattutto più chiara, atteso che esso ci spinge a studiare comportamenti umani e a comprendere praticamente le teorie che studiamo sui testi scolastici.
Per una settimana è stato bello sentirci all’altezza di una realtà tipicamente da adulti e saremmo molto contente se in futuro ci fosse di nuovo data l’opportunità di ripetere l’esperienza. Perciò cercheremo di fare tesoro di questo stage, tentando di fare nostra ogni cosa appresa.
In definitiva, pensiamo che sia stata un’esperienza molto utile per la nostra formazione e ringraziamo di nuovo tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto.
                                               Melissa Pinna – classe III A
                                               Liceo delle Scienze Umane, opzione Economico-Sociale
                                             


sabato 12 gennaio 2013

LA "REDAZIONE" SI PRESENTA


 Valeria Bergantino 
Ciao, sono Valeria e ho 16 anni; ho scelto di frequentare il liceo delle scienze umane perché mi piacciono molto le materie umanistiche…  che dire di più: sono una ragazza socievole e mi piace ridere e scherzare con gli altri, anche se a volte esagero perché parlo troppo; questo è uno dei tanti difetti che ho, non posso elencarli tutti altrimenti non finirei mai. La cosa che amo di più nella  vita è la mia famiglia. Io non potrei stare senza i miei familiari e se per qualcuno i consigli dei nonni sono inutili, si sbaglia perché sono le loro parole, i loro suggerimenti i consigli più preziosi per la nostra vita. Ora però sto parlando troppo, quindi concludo dicendo che ho deciso di partecipare alla redazione peri dimostrare che noi giovani siamo capaci di esprimere le nostre opinioni, anche se siamo ancora adolescenti, per cercare di capire i tanti problemi della nostra società.





Ciao, io sono Sara e ho 16 anni.  Frequento il corso linguistico della nostra scuola e per questo amo lo spagnolo. Sono una ragazza abbastanza solare, ma soprattutto socievole che ama stare a contatto con la gente…  uno dei miei maggior difetti è quello di essere pigra! Nel mio tempo libero mi piace ascoltare la musica e abbandonare per “un paio di minuti” tutto ciò' che mi circonda... Penso che l’attività di questa redazione sia importante perché può' darci la libertà di esprimere i nostri pensieri e scambiare opinioni su vari argomenti.







Ciao, mi chiamo Sara, ho 16 anni e frequento il 2° anno del liceo delle scienze umane. Sono una ragazza semplice e solare, amo socializzare, viaggiare e, soprattutto, conoscere persone con cui scambiare opinioni ed idee, per valorizzare sempre di più la nostra vita ma anche per accrescere il nostro sapere! Proprio da ciò è nata la mia scelta formativa e il mio desiderio di approfondire le materie umanistiche e psico-pedagogiche che possono permettermi di interagire al meglio nell'ambiente sociale e culturale. La mia partecipazione al lavoro della redazione mi entusiasma e mi affascina in quanto mi permette di fare una esperienza nuova e anche di esprimere liberamente le mie idee, i miei commenti e giudizi! Buon lavoro!






Ilaria Tersigni Ciao, Sono Ilaria, ho quindici anni e sono nata il 30 gennaio a Cassino. Sono di media altezza e sono snella. Ho i capelli mori e gli occhi marroni. Ho molte passioni tra cui cantare e ballare, senza trascurare lo studio che ritengo molto importante. Sono affettuosa e amo stare in compagnia, soprattutto con gli anziani e i bambini. Ho tanti difetti tra cui....parlare troppo, perciò voglio cercare, almeno qui, di non farlo notare troppo presto!








Ciao, mi chiamo Alessia (più comunemente Ale) e ho 16 anni. Posso usare mille aggettivi per descrivermi: socievole, ambiziosa -anche troppo- disponibile con tutti, sempre allegra e soprattutto vivace quanto basta. Abbiamo deciso di creare questa redazione per far sapere a tutti gli interessati  che la voglia di fare e di lanciarsi nel "mondo delle notizie" in alcuni ragazzi è sempre presente. Certo noi non vogliamo "lavorare" nel verso e proprio senso della parola,  ma spero che questa iniziativa sia, oltre che interessante e divertente, anche  utile per il nostro futuro. Dunque, auspicando tanti numerosi visitatori, auguro a tutti: BUONA LETTURA!!











venerdì 1 giugno 2012

RIBELLIONE GIOVANILE: TRA RICORDI DEL PASSATO E SPERANZE PER IL FUTURO

GLI STUDENTI DEL MAGISTRALE “VARRONE” DI CASSINO RIFLETTONO (E FANNO RIFLETTERE) SUL CASO “ZANZARA” DEL 1966 E SULL’IMPORTANZA DEL ‘68

  Si è svolto Mercoledì 30 Maggio presso l’Aula Pacis di Cassino il convegno “Gian Burrasca 2012 – Dal giornalino di Vamba ad oggi – Le ragioni della ribellione”, organizzato dalla Fondazione Movimento Bambino, dall’Associazione Ferrero e dall’Associazione Culturale Letterature dal Fronte. La manifestazione ha visto la partecipazione di esponenti importanti del mondo della cultura, della pedagogia e dell’informazione, tra cui Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Bambino, Giovanni De Vita, docente di Antropologia presso l’Università degli Studi di Cassino, Vincenzo De Caprio, docente presso l’Università della Tuscia, Alfonso Rubinacci, già Dirigente del Ministero dell’Istruzione, Esperto di processi formativi, , Antonio Augenti, già Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione e attualmente docente di Educazione Comparata Diritto dell'Unione Europea. Il giornalista, dott. Salvatore Giannella, ha svolto il ruolo di moderatore, cercando di creare un tessuto relazionale tra gli interventi degli esperti e le riflessioni degli studenti di alcune scuole superiori di Cassino, presenti alla manifestazione. Gli studenti del “Varrone”, in vista del convegno, hanno realizzato due video: il primo, dal titolo “Liceo Parini 1966: la ribellione giovanile scrive una nuova pagina di storia”, è stato presentato dalle studentesse della classe III C del Liceo Sociopsicipedagogico; il secondo, “Don’t trust anybody over 30”, è stato presentato dagli studenti della classe III A del Liceo Linguistico. Il caso “Zanzara”, ricostruito nelle sue diverse fasi e attraverso le figure dei tre giovani protagonisti della vicenda, ha offerto alle studentesse del liceo “Varrone” l’opportunità di dimostrare che, quando i giovani si ribellano per una giusta causa, possono contribuire a trasformare la società e la mentalità delle persone. Il lavoro ha voluto analizzare il rapporto scuola-società a partire da un significativo episodio di ribellione, le cui conseguenze risultano ancora oggi non ancora esaurite. Si tratta dell'inchiesta-sondaggio pubblicata il 14/02/1966 sulla “Zanzara”, storico giornale del Liceo Parini di Milano, sulle problematiche sessuali dei giovani: conteneva affermazioni sulla libertà sessuale e sulle necessità di introdurre nelle scuole l’educazione sessuale; il Sessantotto vagiva in quella scuola, perché l'intelligenza, l'apertura mentale e la modernità dei suoi allievi finiva per destare scandalo. << Non vogliamo più un controllo dello Stato e della società sui problemi del singolo e vogliamo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole, a patto che ciò non leda la libertà altrui. Per cui, assoluta libertà sessuale e modifica totale della mentalità>>; <<Specialmente nell’amore nessuno dovrebbe agire secondo limiti e regole già prima codificati, ma solo secondo la propria coscienza e la propria volontà>>: queste alcune delle dichiarazioni contenute nell’articolo “dello scandalo”, ricordate nel video dalle studentesse del “Varrone”.
In Italia l’episodio si trasformò nel primo segnale di una ribellione ancora priva di mete ben definite, ma destinata a segnare il corso della storia. Non possiamo, infatti, dimenticare che proprio agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso era stata avviata la battaglia per una scuola diversa, che non fosse più selettiva, in cui il centro di attenzione fosse l’alunno che apprende più che il docente che insegna. Ciò valeva soprattutto per quelle migliaia di ragazzi che per la prima volta, in seguito all’innalzamento dell’obbligo di istruzione fino a otto anni di frequenza scolastica, entravano in un’aula di scuola media secondaria di primo grado, per giunta... dopo secoli di attesa! Il lavoro degli studenti del liceo linguistico ha voluto indagare la ribellione giovanile da un punto di vista storico: il movimento del '68 è stato assunto come focus storico (a livello mondiale, oltre che italiano) e ricostruito attraverso immagini e musica, in grado di offrire una visualizzazione esaustiva del tema. Lo scopo del lavoro è stato quello di riscoprire i valori del ’68 per capire meglio l’epoca in cui viviamo. Alla trattazione storica gli studenti del liceo “Varrone” hanno voluto aggiungere le loro riflessioni sull’attualità del problema, facendo riferimento ai recenti moti di protesta dei giovani soprattutto in Italia: non sarebbe stato giusto dimenticare i cinquemila giovani che qualche giorno fa a Brindisi, all’insegna dello slogan “IO NON HO PAURA”, hanno voluto ricordare il sacrificio di Melissa, ribellandosi a chi, minacciando la sicurezza della scuola, li vuole deboli e sottomessi alla paura. I giovani sanno dire “NO”, quando qualcosa o qualcuno minaccia i loro diritti: è successo nel passato, succede oggi e succederà di certo ancora nel futuro. <<Ai giovani la lotta, anche se fiera e tenace; ai vecchi l’indulgenza per gli uomini e per le cose. Ai giovani abbattere i nemici del bene e del vero; ai giovani combattere per il trionfo del progresso, della libertà, della giustizia>>: così gli studenti del linguistico hanno voluto sottolineare, in un passaggio del loro video, l’importanza della ribellione giovanile. Per gli studenti del Liceo “Varrone” il convegno è stato certamente un’occasione di crescita culturale; particolarmente interessante è stato l’intervento della prof.ssa Maria Rita Parsi, studentessa universitaria nel ’68. Ha voluto offrire ai giovani in platea la sua viva e toccante testimonianza sull’esperienza di quella contestazione: ha parlato dei valori, degli ideali dei giovani che, in quegli anni, lottavano nelle piazze di tutto il mondo per vederne la realizzazione. Ha esortato gli studenti a riflettere attentamente su quella stagione della storia, nella quale sono certamente presenti molti elementi utili per la comprensione del presente. 
                     III C Liceo Socio-psico-pedagogico -  III A Liceo Linguistico
                                   Referente prof. Sabatini Gabriella
                                  Istituto Magistrale “Varrone” Cassino






                                





     



S.O.S DAL MAGISTRALE – LA SIMULAZIONE DEL SISMA RIESCE BENE, MA SERVE MANUTENZIONE


 In questi ultimi giorni, in Italia, si sono verificate varie scosse di terremoto in Emilia Romagna provocando danni economici, sociali e umani ingenti; molte persone hanno perso la casa, il lavoro e, in troppi casi purtroppo, addirittura la vita.
Per preparare i propri studenti ad affrontare nel modo migliore possibile un’eventuale situazione simile, l’Istituto Magistrale M.T. Varrone di Cassino ha organizzato una simulazione antisismica avvenuta il giorno 30/05/2012. La mattina, subito dopo l'appello, abbiamo sentito la preside che ci ricordava le procedure da seguire utilizzando l'impianto di amplificazione interno alla scuola. In pratica, ognuno doveva immaginare che, al segnale dato, si trattava di un vero terremoto e, immediatamente, doveva cercare riparo sotto il banco, aspettando il termine della “scossa”, per poi procedere all'evacuazione dell'edificio. Infatti, dopo la simulazione della “scossa sismica”, è stato dato l'allarme dell'evacuazione tramite il suono di una sirena.
Durante queste operazioni, noi studenti abbiamo però notato che il sistema di comunicazione interno è poco efficace; in realtà, alcune classi non hanno sentito potuto ascoltare in maniera chiara e comprensibile le informazioni diffuse con gli altoparlanti interni alle classi. Quindi, non hanno potuto eseguire le indicazioni date (anche se i nostri professori sono intervenuti ricordandoci che cosa andava fatto). Inoltre, anche la sirena dell'allarme non si è avvertita in tutte le parti dell'edifico scolastico. Quest'ultimo è molto grande e, evidentemente, le sirene collocate non sono sufficienti per raggiungere con il loro suono tutti gli spazi.
Alla fine, però, siamo riusciti ad arrivare tutti nel punto di raccolta nel cortile della scuola. Qui abbiamo incontrato un altro problema: il fondo del del terreno era piuttosto malridotto, in quanto c’erano delle buche, di svariate dimensioni (alcune davvero molto estese e profonde), in cui si era depositata l’acqua piovana. A causa di questo problema abbiamo incontrato molte difficoltà a raccoglierci tutti in un posto in cui l’acqua fosse assente.
Ovviamente abbiamo chiesto ai nostri professori i motivi di queste situazioni problematiche. Ci è stato spiegato che la manutenzione della scuola dipende dall’Amministrazione Provinciale e che sono state fatte molte richieste (addirittura da anni) per cercare di risolvere almeno le situazioni più urgenti. Ma non è stato possibile riuscire ad ottenere i risultati sperati, soprattutto per quanto riguarda il pessimo stato del cortile interno.
Noi siamo comunque contenti che la nostra scuola si preoccupi della sicurezza dei propri studenti e, nello stesso tempo, ci sentiamo confortati dalla riuscita della simulazione che ci ha fatto capire come comportarci anche in situazioni estreme. Ma vogliamo anche confidare nel buonsenso degli Amministratori, nella speranza che qualcosa possa migliorare. E' vero che qualche volta siamo stati ben disponibili anche a tinteggiare alcune aule non troppo accogliente, ma per l'amplificazione interna e, soprattutto, per la sistemazione del cortile occorre davvero un provvedimento risolutivo che va oltre le nostre possibilità.
  
                                            
                                                Alina Mihalachi  -   Stefania Recchia
                                                I° C articolato
                                                Istituto Magistrale di Cassino

Gli studenti si sono fermati in uno dei pochi punti senza acqua


E' evidente la presenza di pozzanghere che, in verità, sembrano quasi dei laghetti


Non è facile passare tra una buca e l'altra

                                                                  


Anche una professoressa tenta di raggiungere la zona di raccolta