Significato
della canzone: il testo esprime
l’incomunicabilità umana e il non sentirsi compresi. L’ autore confronta il
silenzio con la consapevolezza di dover far rumore. La contrapposizione
presenta due termini: il silenzio-morte e il rumore-vita. Il testo tratta anche
di un amore non pronto a nascere che ha come ultima speranza il silenzio, l’unico
mezzo con il quale l’autore riesce ad esprimersi.
Parole chiavi: silenzio, tempo, visitare, rumore.
C’è un’aria strana stasera
E torno a casa in silenzio
Tra i rumori del traffico
E il telefono spento
E la gente mi guarda
Ma non ho niente di vero
Io che basta pensarti e già mi manca il respiro
È da tempo che lo cerco questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso che anche il tempo non
mi basta
So quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane
Meriti anche tu un posto da visitare, hm hm hm
Hm hm hm hm
C'è un'aria strana nel cielo
Esco da casa in silenzio
Non è ancora neanche l'alba, ma a dormire non ci
penso
Io cerco solo di capirti
E la notte non ci dormo
Se soltanto avessi pace saprei essere come loro
È da tempo che lo cerco questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso che anche il tempo non
mi basta
So quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane
Meriti anche tu
Un posto da visitare
E ti dedico il rumore
Di queste inutili parole
Un quadro senza il suo colore
Che è andato via volare altrove
Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le
parole
Questa sera provo a farlo
Questa sera io ti chiamo
E tanto tu non mi rispondi
E tanto poi se mi rispondi
Dici che non siamo pronti
Ed io so quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane
Meriti anche tu un posto da visitare
Wouh oh oh, na na na na, na nai na, na nara nai
nana
Wouh oh oh, oh oh
Meriti anche tu un posto da VISITARE
Analisi retorica-stilistica:
-figure
sintattiche: l’anafora: “è da tempo che”, “questa sera”, “tanto tu
non mi rispondi”; il chiasmo, nel verso “e torno a casa in silenzio tra i
rumori del traffico”.
-figure di suono: l’allitterazione
è presente nel testo con la ripetizione di suoni duri come la lettera s e c.
-figure di significato: l’ossimoro con le parole silenzio e rumori.
Quasimodo “Solitudini”
Il significato della poesia: Quasimodo
descrive tre momenti esistenziali importanti: la solitudine, l’
incomunicabilità, la precarietà della vita.
Solitudini
Una
sera nebbia, vento,
mi
pensai solo: io e il buio.
Né
donne, e quella
che
sola poteva donarmi
senza
prendere che altro silenzio,
era
già senza viso
come
ogni cosa che è morta
e
non si può ricomporre.
Lontana
la casa, ogni casa
che
ha lumi di veglia
e
spole che picchiano all’alba
quadrelli
di rozzi tinelli.
Da
allora
ascolto
canzoni di ultima volta.
Qualcuno
è tornato, è partito distratto
lasciandomi
occhi di bimbi stranieri,
alberi
morti su prode di strade
che
non m’è dato d’amare.
Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto
da un raggio di sole:
ed
è subito sera.
Analisi retorica-stilistica:
-figure di suono: l’ allitterazione
è presente nell’ultima parte della poesia con l’espressione “sta solo sul”; l’assonanza
con “terra-sera, solo-sole”;
-figure di
significato: sono presenti delle metafore all’interno della poesia:
nel verso 19 “sul cuor della terra” e una finale data dalla sera che
rappresenta la morte e la fine delle illusioni umane. E’ presente anche un’analogia “trafitto da un raggio di
sole”.
RAPPORTO FRA TESTI DISTANTI NEL
TEMPO
Nonostante i due autori appartengano a epoche storiche
diverse, entrambi i testi parlano dell’incomunicabilità e del non essere
compresi. L’incomunicabilità di Ultimo deriva dallo sfaldamento degli odierni
rapporti umani: si sta insieme con facilità ma non ci si parla e non ci si comprende;
le parole diventano rumore e la vera comunicazione è il silenzio. La poesia di
Quasimodo è un’istantanea sulla condizione esistenziale che accomuna ogni uomo
che vive sulla terra: ognuno è solo e deve faticare a vivere. Ciò che più gli
pesa è l’incapacità di comunicare con i suoi simili e questo lo condanna all’isolamento
rendendo l’esistenza ancora più triste e penosa.
Giorgia Cassese II AL
Bianca Marina Iancu II AL