CASSINO, 18 DICEMBRE 2015
Quanto conta la tua scelta?... Sono queste le parole che da ieri riempiono la mente e il cuore di noi studenti del “Varrone”, da quando, cioè, mons. Gerardo Antonazzo ci ha raggiunti a scuola per parlarci di Cristo.
Seconda assemblea d’istituto dell’anno. Siamo in auditorium: la
discussione sulle dinamiche scolastiche è interessante, ma Natale si avvicina e
siamo tutti desiderosi di vacanze, l’attenzione non è al massimo, l’aria di
festa ci elettrizza e ci distrae… E tra poco arriverà il Vescovo: sarà anche
l’emozione di incontrare da vicino un uomo di Dio a renderci euforici, in un
momento in cui dichiarare e testimoniare la propria fede non è né comodo né
facile.
La benedizione del vescovo prima dell'incontro con gli studenti |
Un improvviso tramestio nell’atrio ci avverte che il Vescovo è qui. Ci
alziamo tutti in piedi per accoglierlo degnamente… ed eccolo che entra:
sorride, saluta, tende la mano… Sembra davvero un padre lieto di rivedere i
suoi figli! Alcuni ragazzi del triennio intonano magistralmente il gospel
“Happy day” e mons. Antonazzo partecipa con trasporto al canto, battendo le
mani a ritmo insieme a noi.
È davvero un’icona di semplicità e simpatia, in pieno stile francescano!
Qualcuno recita una poesia,
qualcun altro suona il suo strumento musicale: ciascuno vuole rendere omaggio
al Vescovo, che, dal canto suo, si commuove e apprezza il dono dei nostri
talenti personali.
Poi avviene l’incontro: attraverso le sue parole di
fede forte, chiara, sicura, sentiamo realmente accanto a noi la presenza del
Cristo fatto uomo. È questo il vero significato del Natale, la sua essenza più
profonda: Dio si è fatto come noi per farci come Lui, si è fatto Figlio
affinché noi potessimo essere perfetti come il Padre. Ci ha mostrato il suo
volto misericordioso e ci ha insegnato la forza del perdono: è un Dio che non
resta mai uguale a se stesso, ma cambia con noi e per noi. L'abbraccio con Francesco, uno dei "musicisti" |
Allo stesso modo ogni Natale è diverso da quello già passato e da quello che verrà, perché ogni volta Cristo rinasce a vita nuova nel cuore di ciascuno di noi. E non solo il 25 dicembre, ma in ogni momento della nostra esistenza! Che senso avrebbe, infatti, ricordarsi di Cristo un solo giorno all’anno? …O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai! In questo modo lo spirito natalizio non si limita a un superficiale consumismo, ma diviene denso e speciale per ognuno di noi. E tuttavia luci colorate e festoni scintillanti ci distraggono dalla Luce vera che brilla nelle tenebre… E continuiamo a non vederla, a non accoglierla, a chiudere le porte a Cristo, come l’oste di Betlemme duemila anni fa.
Ma Dio è
paziente e sa attendere, sa che prima o poi apriremo gli occhi e per questo
continua a mostrarci la via della felicità già su questa terra, in questa vita!
Perché Lui vuole che i suoi figli siano felici! E allora… quanto conta la
nostra scelta? Molto, perché siamo noi che dobbiamo scegliere di seguire quella
via, che non sarà sempre larga, diritta e ben lastricata, che spesso, anzi,
sarà tortuosa e accidentata, ma di certo ci condurrà alla meta sicura.
Il "selfie" del vescovo con Fabio (rappresentante degli studenti), la prof. Giannitelli (che ha curato l'incontro) e gli altri protagonisti dell'evento |
Quanto contano
le nostre scelte, allora? Tanto, perché da esse dipende spesso anche la
felicità altrui, anzi, possiamo affermare con certezza che non esiste vera
felicità se non condivisa! La lingua parlata, la religione praticata, il colore
della pelle… tutto diventa motivo di crescita e di arricchimento interiore se
nel cuore regna la misericordia, necessaria premessa affinché la Terra diventi
a sua volta il regno della pace e della giustizia.
Il vescovo con la preside de Vincenzo, i rappresentanti d'Istituto e le proff. Giannitellie e Massaro |
È davvero interessante ascoltare quest’uomo: sa catturare le nostre
menti, le nostre anime e sa farci provare emozioni profonde con le sue parole
ricche di significato… Ma noi scalpitiamo, vogliamo conoscere, imparare la vita
e siamo già lì sul palco in dieci o quindici a fargli domande… È sicuro che
siamo destinati alla felicità? Lei l’ha trovata la strada giusta? Come si fa
sentire la vocazione? Qual è il vero significato della parola amare?... Quanti
dubbi, quante incertezze, quanta sete di verità! E per tutti il Vescovo ha una
parola, un ammonimento, un consiglio prezioso. Faremo tesoro di quel che ci ha
insegnato: anche il nostro futuro sarà frutto della scelta personale di
ciascuno, per cui dovremo percorrere la nostra strada senza lasciarci
condizionare dagli altri, trovando il giusto percorso che Dio riserva a ognuno
di noi.
Buon Natale, dunque, Merry Christmas, Joyeux Noel, Fröhliche Weihnachten, Feliz Navidad… e che tutte le
lingue del mondo si uniscano nell’unica lingua universale: l’amore.
Classi I ASU, I BSU, I
CArt.
(con la preziosa collaborazione
della prof. Rossana Margiotta)