Lazio senza mafie: è
questo il titolo, semplice e diretto, del secondo meeting regionale sulla
legalità e sulla lotta contro le organizzazioni di stampo mafioso, che si è tenuto
presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 14 al 21 marzo.
La mattina di martedì 15
marzo, le classi 4°A linguistico e 4°C articolato del Liceo “Varrone” di
Cassino hanno avuto l’occasione e
l’onore di parteciparvi, assistendo agli interventi di molte personalità di spicco
nel mondo dell’antimafia; tra i più importanti: il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, il
Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e il Presidente della
Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi.
Lo scopo principale della
conferenza è stato diffondere tra i giovani il senso della legalità e della
giustizia, armi necessarie nella lotta contro la criminalità organizzata. In
questa prospettiva è stato quindi trasmesso ai presenti il bisogno di prendere
coscienza di queste realtà da parte delle nuove generazioni, in quanto spesso
ignorano e trascurano il male che si cela dietro l’apparenza normalità di tanti
comportamenti, facendo capire che non è radicato solo ed esclusivamente nel
Sud, ma in tutta Italia e nel mondo intero, essendosi diffuso come un cancro.
“Non smettere di lottare”, è questo l’appello
fatto ai giovani presenti, condiviso da tutti gli ospiti, in particolare dal
Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha spiegato che smettere
di combattere, anche nel proprio piccolo, vuol dire darla vinta alla mafia e
che quindi non bisogna assolutamente commettere l’errore di delegare questa
battaglia esclusivamente alle istituzioni, poiché tutti, che siano piccole o
grandi azioni, devono fare qualcosa.
Il fenomeno della mafia è ben consolidato
anche nella nostra regione e non bisogna avere paura di ammetterlo, perché se
fa capire di essere dalla parte giusta, si compie il primo grande passo per
sostenere la battaglia.
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Il presidente Zingaretti |
Il momento più importante
della conferenza è stato quello della cosiddetta “lezione di legalità” del
Procuratore Pignatone che, dall’alto della sua esperienza caratterizzata da
anni di lotta in Sicilia contro Cosa Nostra, ha spiegato ai ragazzi come
contrastare l’illegalità anche con i gesti più insignificanti, come non
parcheggiare in doppia fila oppure pagare le tasse. È dunque questo il concetto
base che si è voluto trasmettere ai giovani: fare il proprio dovere all’insegna
della legalità, in quanto cittadini di questo Paese e, come ha successivamente
ha ribadito il Procuratore generale Giovanni Salvi, accanto alla responsabilità
delle istituzioni ci deve essere quella di noi cittadini con il ruolo attivo di
protagonisti della legalità.
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Il magistrato Pignatone
La conferenza è poi
terminata con l’intervento dell’onorevole Bindi, che ha invitato le nuove
generazioni a prestare attenzione, in quanto sono le più esposte al pericolo scaturito dalle
attività illegali di stampo mafioso. Perciò, nell’ambito di quanto esposto, è
opportuno che tutti i cittadini prendano coscienza che la legalità è un obbligo
sociale da rispettare necessariamente.
L'onorevole Bindy
Con questo appello si è dimostrato
l’interesse da parte delle istituzioni nel coinvolgere i giovani nel prendere
coscienza di questo mondo caratterizzato anche dalla illegalità. Infatti, schierandosi tutti, con il contributo
fondamentale dei giovani, dalla parte della giustizia si fornisce l’opportunità
di avere un futuro migliore; in quanto, citando Don Giuseppe Puglisi: “se
ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto”.
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Giovanni Guerra IV AL
Liceo Linguistico – IMS
“Varrone”